sabato 21 aprile 2012

ALLA GIORNATA


Non faccio più programmi, da un po'.
Di quelli a lungo respiro, con una qualche attinenza al vivere da qui a cento anni o risvolti in termini esistenziali.
Forse l'unica eccezione è costituita dal lavoro.
Lì i programmi di marcia li devo fare per forza.
E programmare coincide con aspettative la maggior parte delle volte tradite, ed ansie fortissime e incontrollabili.
Sarà per questo che mi evito una sofferenza del genere per tutto il resto.
Viaggiare, cambiare, incontrarsi, dividersi e ricongiungersi sono le linee guida di ogni blando progetto che mi viene in mente.
Senza altri limiti e senza impegni.
Vivo alla giornata.
Non guardo oltre.
E se mi capita di guardare oltre, mi pare di vedere una serie di giorni che si inseguono, ciascuno nella propria autonomia, eppure ognuno slegato dall'altro.
E tutti belli, anche nel dolore che c'è stato e che ci sarà.

Ho spento poco fa l'ultima sigaretta della giornata.
Non mi va più di fumare.
Lo sapevo che mi sarei annoiata, prima o poi, di nuovo.
Sono ciclica.
Come le fasi lunari.

Forse domani raggiungo un'amica a Roma.
Una boccata d'ossigeno lunga quanto una giornata, per portare i miei occhi da turista pronta a meravigliarsi a lucidarsi con un po' di antica bellezza.




"Mi hanno detto dei tuoi viaggi, mi hanno detto che stai male
che sei diventata pazza ma io so che sei normale
e chiedi di partire adesso
perchè i numeri e il futuro non ti fanno preoccupare..."

2 commenti:

ginocchiaapunta ha detto...

no, fare programmi non serve..
che poi arriva la vita e te li sbaraglia..
dico, a me succede ogni volta così (5 traslochi in 2 anni, per dire, eh)..

.come.fossi.acqua. ha detto...

g.a.p., anche io non sto scarsa a traslochi :)
sarà per questo che mi sento così "precaria".
in tutti i sensi.
la vita mi ha sempre fatto saltare in aria i programmi. mi sono ritrovata dalla sera alla mattina a fare scelte radicali ed opposte a quelle che avevo in mente di intraprendere.
e allora va bene così.
vivere alla giornata, cogliere l'attimo, senza promettere nulla, neanche a me stessa.
soprattutto a me stessa.