mercoledì 25 luglio 2012

DI NUOVO TU E PER QUANTO ANCORA

Ed io, che mi materializzerei all'istante dove sei tu.
Mi esplode il cuore nel petto con due stupide parole con cui mi chiedi come sto.
Potessi schioccare le dita e vederti, anche solo per concederci un lungo minuto, il tempo di guardarsi negli occhi e sfiorarsi, di nuovo, di tenersi le mani mentre scivoliamo via...
E invece no.
Tutto questo è un'incantevole follia, nulla di più.
Ed io non esisto lì, nella tua vita, come tu non puoi esistere nella mia, qui.
Le nostre radici si intrecciano, ugualmente forti e distinte.
Noi due insieme esistiamo nell'etere, nei pensieri, nel tempo rubato al tempo ed alla vita altrui.
Lo schiocco di dita che potevo concedermi, a costo di mille implicazioni, era un forse irrealizzabile.
Oggi irrealizzato, per scelta mia.
Attendevi anche stavolta che ti dicessi che stavo arrivando.
Confidavi in una sorpresa.
Mentre invece l'ho buttata sul ridere dicendoti di non preoccuparti, che non sarei venuta.
Cosa sarei venuta a fare, in fondo?
La mia libertà è giusto che vada a smaltirla altrove.
Non ho potuto farlo.
E mentre pronuncio mentalmente ciò che ti ho scritto, le parole pesano come macigni.



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