venerdì 31 agosto 2012

ENTRO I LIMITI E AL DI FUORI DI ESSI

L'ho realizzato bene il motivo per cui sono rimasta impantanata in quella situazione assurda per così tanto tempo.
La mia fragilità, all'improvviso, da gestire.
I colpi a tradimento, la terra che è venuta a mancare sotto i piedi.
Avevo bisogno di tempo per metabolizzare tutto quel casino.
Negli ultimi anni ho attraversato il mare in burrasca a nuoto.
Mi sentivo persa, e uno scoglio tagliente e appuntito in mezzo al mare mi è parso essere un punto fermo, l'unico che potessi concedermi.
Sono rimasta ancorata lì, allora, con le mani sanguinanti, ostinata, lasciandomi prosciugare inutilmente di tutte le mie energie, rendendomi inetta al nuoto.
Finchè, finalmente, i piedi hanno cominciato a scuotersi dal torpore, a muoversi, a scalciare nell'acqua.
Il cuore a pompare sangue.

E non ne vado fiera dei peggiori sentimenti che hanno sorretto la mia fragilità.
Un certo ridicolo opportunismo, pure.
A scapito di una certa durezza ed onestà che ho sempre rivolto nei miei confronti.
Non ero io.
Ero una piccola larva indifesa, cercavo una protezione che in ogni caso non ho mai trovato.
Certamente mi ero illusa che uno scoglio buttato in mezzo al mare fosse un approdo sicuro, mentre invece rischiava di farmi affogare, al termine di una lunga e atroce agonia.

E questo prima che un tuo limite, è stato il mio limite.


giovedì 30 agosto 2012

LE MIE FOTO


In tutto il marasma di cose, azioni, persone, musica e viaggio, mi sono dedicata spasmodicamente alla fotografia.
E' stato come cacciare il coniglio bianco dal cilindro, stavolta più delle altre volte.
Certi scatti mi emozionano nel profondo.
E' come se si fossero sganciati del tutto dalla mia persona, come se avessero preso vita autonoma.
Una luce autonoma, che non è la mia.
Io sto nell'ombra, dove mi va di stare.
Come nell'ombra rimanevo quando scattavo a distanza i miei ritratti.
Qualcuno si è reso conto della mia presenza solo dopo una serie infinita di scatti, concedendo poi qualche sorriso spontaneo e quasi timido, talvolta.
E la scelta del bianco e nero a quanto pare è stata azzeccata, nessuno dei fotografi ufficiali l'ha considerata.
Ed io... io mi sento così in bilico.
Così tanto...

Ho conosciuto tante persone.
E le mie foto sono lì che gironzolano allegramente sui profili fb dei miei nuovi contatti.
Ho ricevuto una serie infinita di ringraziamenti, apprezzamenti e richieste.
Mi sono sentita così viva, in un ruolo che non so quanto mi appartiene.
Sono stata io, senza inibizioni, imbarazzi.
Decisa, ispirata.
Viva.
Ho guardato dritto negli occhi le persone, e le ho scrutate e studiate, schermata dalla macchina fotografica.
Ho zoommato a distanza per carpire i movimenti più spontanei del corpo umano.

La verità è che io non so ancora davvero dove e come condurre la mia vita.
Sul serio.
Di nuovo.
Non so se è possibile, per me, fare tante cose, essere così tante cose assieme, nè se la strada intrapresa non sia in fondo preclusiva rispetto ad altre più... consone?
Più rispettose delle mie reali aspirazioni?
Cosa?
C'è che non voglio limitare ai ritagli di tempo ciò che mi fa stare bene.
Non voglio relegare ai margini della mia esistenza la vita.
Non voglio sopprimere le parti di me che non metto quotidianamente a nudo.
Ma forse questo è solo sogno e non realtà.
Uno stupido sogno cui la maturità avrebbe dovuto da tempo farmi rinunciare.
Eppure non riesco a spegnere questa scintilla che brilla nel buio.

mercoledì 29 agosto 2012

RESTLESS...


Dall'inizio di questo 2012 le decisioni forti mi stanno travolgendo in tutti i sensi.
In tutti i modi.
E' stata una scelta, intrapresa consapevolmente.
Alla disperata.
Nel torto e nella ragione, divisi da un labile quanto incerto confine.
Mi sono tuffata da un'altezza vertiginosa a testa in giù, io che non mi sono mai tuffata dalla barca neanche in alto mare.
Sono letteralmente travolta e stravolta, ma sono riuscita ad arginare un po' dell'ansia, quella brutta che ti prende allo stomaco e ti blocca e ti butta giù.
Adrenalina versus ansia.
E la prima tira vorticosamente acqua al suo mulino.
Mi sento più leggera.
Forse sono solo più dannatamente strafottente che mai.
Questi giorni di riposo eccessivo, senza alcun riposo effettivo, stanno dando la botta finale.
Il prossimissimo rientro a lavoro farà il resto.
Anelo qualche automatismo blando che faccia rotolare in modo semplice e poco articolato la mia vita verso gli obiettivi cui in un modo o nell'altro conto debba arrivare.
Sto bene e sto male.
E no, non ci vedo nulla di strano o di malato, niente di cui preoccuparsi, in tutto questo.
E' così e basta, devo solo imparare meglio a gestire questo contrasto che mi affligge.
Monterò un sorriso stratosferico sui denti, coprirò la stanchezza e andrò avanti.
Seppellirò i pensieri che continuano ad affollarmi la testa fino a dimenticarli.
O finchè non riuscirò a dar loro il giusto peso.
Chè finchè non sarò in grado di pesarli è meglio che mi risparmio questo tipo di operazione.

martedì 28 agosto 2012

NUOVI PROGETTI


Ho terminato da pochissimo un piccolo progetto.
Certo, mi manca ancora qualche dettaglio, devo finire di sistemare le ultime cosette, ma ha preso la sua forma definitiva.
Ieri ho preso una lampada da tavolo fichissima, e un lampadario di metallo stile industriale, o circa.
Il mio progetto si è concretizzato.

E visto che le cose non capitano mai per caso, che di stare ferma non è destino, da circa due mesi è comparsa all'orizzonte l'idea di un nuovo progetto.
Avevo temporeggiato, mi ero un attimo assopita nella precarietà della mia situazione in attesa che la mia relazione prendesse una piega che poi no ha preso più.
Adesso, da sola, mi avvio a sistemare un piccolo appartamento per andarci a vivere.
Da subito.
I problemi da risolvere sono tantissimi, burocratici, tecnici, legali, le spese ci sono, e non so in che modo esattamente riuscirò ad affrontarle.
Mi rimboccherò le maniche, di nuovo, e comincerò da zero, da quel nulla che ho tra le mani.
Devo tinteggiare le pareti che gli ex inquilini hanno dipinto a loro dubbio gusto, sperando che un bianco luminoso mi consenta di coprire tutto, o quasi.
Il verde speranza (chè me ne serve e tanta!) lo posso salvare in un paio di stanze.
Forse.
Forse solo in una.
Gli altri colori sono inguardabili, soffocanti, imbarazzanti, che l'idea di alzarmi la mattina e farmi prendere uno shock proprio no, non va bene.
E poi devo stampare ed incorniciare le mie foto...
Sarà dura decidere quali.
Quanto ai mobili ho qualche idea mirata, e per il resto è tutto da decidere.
La maggior parte sarà da riciclo o da buttare, ci darò una sistemata.
Ho appena cominciato ad attivare la mia rete di amicizie e appena due parenti sanno che a breve mi muovo nel nuovo appartamento, che se debbono togliersi qualche mobile da casa magari possono darlo a me.

Insomma, per ora sto ancora prossima allo zero, ma conto di migliorare nei prossimi giorni.


venerdì 24 agosto 2012

L'INTERPRETAZIONE DEI SEGNI



La persona che mi ha mostrato questa "scritta" a malapena mi conosce.
E avevamo scambiato solo poche battute di cortesia, sino a quel momento.
"Guarda", mi fa, "questa scritta ti calza a pennello!"
Mi si sono bagnati gli occhi di lacrime quando l'ho letta.
E li ho nascosti dietro l'obiettivo della macchina fotografica.
L'ho ribattezzata "colei che legge i segni".
Io sono "quella che riconosce le persone", invece.
Anche su questo ci ha azzeccato in pieno.
Ogni fregatura è stata sempre ampiamente presagita, le sono andata incontro nonostante il mio istinto avesse azionato l'allarme antincendio da un pezzo.
Lo so quando sbaglio, lo so a priori con chi ho a che fare, ogni sacrosanta volta.
Ci sono andata cauta, però, anche nelle fregature.
L'istinto mi regola l'esistenza.
Un'esistenza senza più regole precise da un bel pezzo...

giovedì 23 agosto 2012

FREEDOM AND MADNESS


"Mi piacerebbe rubarti per un po'..."
"Non puoi, sono libera", gli ho risposto.
Ha riso.
E ha riso anche lui, al mio fianco, cosciente di avermi "rubata", invece, per il tempo di un attimo.
Io stavo già sorridendo di mio.
Ho allenato i muscoli del viso a dismisura, i miei zigomi si sono sollevati, sono pieni e gloriosi come mai.
Mi sono immersa nel sole, nella pioggia, nella musica, nel fango, nel fuoco, nelle nuvole.
Ho fatto mio ogni elemento di questa terra e me ne sono sentita parte viva.

E tutto quello che ho fatto, per me stessa, ora, mi pare abbia un senso superiore.
Non il lavoro, la posizione, i soldi, ciò che è giusto e ciò che non lo è, e tutte queste baggianate qui.
E' una conquista, la libertà.
E' abbandonare certe convinzioni e piegarne altre ad una maggiore tolleranza.
E' abituarsi agli addii perchè sono semplicemente degli arrivederci, e le relazioni che ho stretto sinora e mi trascino dietro, queste strade che si sono incrociate e continuano ad incrociarsi, ne sono l'eterna dimostrazione.
E' gioire di ciò che ho avuto, senza tuttavia possederlo.
E' dare un'opportunità ad ogni abilità e qualità che posseggo.
E poi boh... è quello cui ciascuno di noi dà il proprio personalissimo significato.
Per il momento mi godo questa gioia immensa.
Per la depressione post rientro ho ancora tempo...


mercoledì 22 agosto 2012

TANTA ROBA...


Una delle avventure più fantastiche della mia vita.
Non saprei da dove cominciare a raccontare, cosa.
Ho il taccuino pieno di roba raccolta e regalata.
Non ho avuto però le parole per annotare tutto quello che ho vissuto, nè il tempo.
Stavo godendo a piene mani della vita.
Non saprei scegliere neanche una tra le tante foto che ho scattato, sono tutte belle.
Le emozioni che mi hanno rigenerata sono tante e incredibili.
E solo di questo sentimento riesco a lasciare traccia.
Di nulla altro.



martedì 7 agosto 2012

ESSERCI

Sapere che nulla è certo e immutabile.
Sapere che nulla mi appartiene, ma mi è solo concesso il tempo di vivermela.
Sapere che quell'esserci, sempre e comunque, va al di là di ogni ragione.
E mi conforta, mi dà gioia, mi riempie.

E' con questa consapevolezza che mollo gli ormeggi e salpo.
E' un mare, questo viaggio.
E' un cielo infinito e azzurro, nuvole a perdita d'occhio, come l'orizzonte che ho davanti.
E' vita, la mia.

domenica 5 agosto 2012

IN STATO DI GRAZIA

Per certi versi.
Magnifici versi, come fossero quelli di una poesia.
Per altri no, ma va bene uguale.
Gli eventi, tutti diversi, sorgono autonomamente, si intrecciano e si scontrano in un apparente disordine, finendo per confluire, infine, verso un identico finale.
Tutto questo, come al solito, mi lascia un po' spiazzata, ma felice, artefice della mia esistenza e delle mie scelte.
Anche se ho deciso da che parte andare, pur non sapendo esattamente dove sto andando.
Perchè preoccuparsi poi e fino a che punto della prospettiva a lungo termine delle cose, ora?
Cosa potrebbe cambiare?
Ho appurato di non essere cambiata più di tanto nemmeno io, in fondo.
Il mio appuntamento con il tempo ed il destino l'ho rispettato.
E qualunque cosa ne venga, ancora, l'accoglierò a cuore spalancato, come ho sempre fatto.

"Grace", di nuovo, scevra di ogni ricordo, perchè da tanto ormai mi appartiene.


giovedì 2 agosto 2012

SI, VIAGGIARE...

C'è un certo tipo di attesa che ti lascia a macerare nel dubbio come carne nel limone.
Ed è pazzesco, un tormento che non reggo.
Mi viene da fumare a rotta di collo.
E di andare in astinenza come una tossica perchè finisco subito il pacchetto di sigarette appena comprato.
Questa è stata l'attesa patita prima della fatidica risposta.
Quella che in cuor mio attendevo, ma che il buon senso avrebbe dovuto tradurre in un aspettativa negativa e in un no.
E che invece la follia reciproca ha tramutato in un si.
E cazzo, adesso ho questo sorriso a 120 denti in bocca che non so come camuffarlo.
Che generalmente a quest'ora sto sul depresso andante appiccicata al pc a lavorare, mentre adesso sto ascoltando il mio adoratissimo Battisti, pregustando l'intrapresa di un viaggio in capo al mondo, da sola.

No, non sto bene.
Di più.
Qualunque cosa decida di fare, sto da Dio ora.

mercoledì 1 agosto 2012

PROSSIMA

Prossima a tante cose.
Prossima, davvero.
Prossimissima, soprattutto all'esplosione.
Stasera sono letteralmente fuggita per evitare di esplodere con chi davvero non c'entra nulla.
Per una volta almeno, glielo concedo.
Mi sono mantenuta in un riservato mutismo sino a casa.
E se potessi prendere a pugni il muro senza che crollasse e senza che nessuno mi sentisse e chiedesse spiegazioni, lo farei volentieri.
Sono stanca.
E in più sono un'idiota.
Un'idiota senza speranze.
E questa versione qui sotto, in cui lui stecca o qualcosa del genere, fa pena (volevo usare un altro termine, ma lascio spazio alla fantasia) più o meno quanto me.
Stecco.
E' ignobile falsetto quello che mi esce dalla bocca.
E' canto di gola, non di cuore.
E' rabbia a squarciagola.
Il mio diaframma si è compresso tanto che se n'è andato a fanculo.
Dove probabilmente dovrei andarmene anche io.
Ma va bene così.
Che fanculo potrebbe essere un gran bel posto dove passare le vacanze quest'estate.
Una meta decisamente di lusso.

BOIATE ESTIVE

Da diverso tempo la mia dissociazione da ogni idea spacciata gloriosamente per politica, santa, giusta e vera, ed il disgusto conseguente, mi hanno definitivamente allontanata dall'uso dell'elettrodomestico più insidioso di casa, la tv.
Eppure ogni tanto a pranzo o a cena mi capita di sfuggita di carpire ancora qualche notizia che illuminati pensatori propinano a mezzo telegiornale.
L'ultima che ho sentito, questi giorni, è che le piccole-medie imprese dovrebbero investire di più, svecchiarsi, utilizzare nuove tecnologie, come se questa fosse la chiave di volta.
Di quale paese stiamo parlando, scusate?
Mica dell'Italia?
Mi domando se quella sicumera da esperto con la quale è stata sciorinata questa perla, e della quale è ciecamente affetto più d'uno di quelli che vengono lautamente pagati per parlare in tv, politici compresi, potrà mai essere scalfita dalla realtà delle cose.
La realtà delle cose - per come la vedo io nella mia grossolana assenza di tecnicismi, filosofie e retoriche varie - è che le imprese, dalle più grandi alle più piccole, non hanno i soldi per pagare dipendenti e debiti e tasse.
Quelle che sono sopravvissute, perchè molte sono fallite, hanno chiuso, più d'uno s'è suicidato.
E non perchè all'altro mondo avesse prenotato un biglietto per i tropici del paradiso dove andarsi a spendere i soldi che, secondo tanti che sento - tanti ignoranti che si fanno un'idea del mondo attraverso gli occhi della tv e non attraverso i propri - sarebbero frutto di ruberie e truffe varie nell'esercizio dell'impresa.
Figuriamoci se a queste condizioni le imprese possono permettersi il lusso di "svecchiare" le proprie modalità produttive con investimenti ad hoc.
Chi ce li dovrebbe dare i soldi alle imprese per fare investimenti, poi?
Le banche?
Lo stato?
Il portafogli gonfio di mamma e papà?
Il Padreterno?
Ah, dimenticavo... in assenza dei predetti c'è sempre il servizio sostitutivo operato da camorre e mafie.
Gli strozzini, pure.
Ecco, le imprese non dovrebbero rivolgersi per disperazione ai canali alternativi, e per far fronte ad esigenze basilari, non per concedersi il lusso di svecchiarsi, e se ciò accade la colpa è dello stato, che non riesce peraltro a restituire in servizi quello che raccoglie in tasse, che ha ucciso a coltellate la meritocrazia e l'opportunità.
Uno stato che dopo avere affamato le imprese ha anche la pretesa che svolgano funzioni assistenziali con i dipendenti!
Vedi, tra le altre cose, le riforme del lavoro degli ultimi anni sulle quali si sono impegnate menti a dir poco geniali.
Il distacco dalla realtà da parte di chi dovrebbe avere piena comprensione del mondo che lo circonda al fine di formulare le leggi più opportune mi scandalizza e mi fa rabbia.
E poi sinceramente, mi asterrei dal divulgare certe idee geniali e di darle in pasto via tv alle bocche aperte di chi vive azzeccato ad un elettrodomestico e non intende la differenza tra la realtà ed il mondo parallelo illustrato dalla tv e spacciato per vero.
Anche perchè quando ho sentito 'sta boiata mi stava andando il boccone di traverso.
Ma a qualcun'altro il boccone sarà andato giù che è una bellezza e l'avrà anche abbondantemente digerito.