domenica 20 gennaio 2013

DI RIENTRI


In treno, un ragazzo ha cominciato a suonare la sua armonica a bocca.
Il rumore del vagone, lanciato a velocità sostenuta sui malconci binari, mescolato alla sua musica sottile, imprecisa e ondeggiante.

Il ragazzo che vendeva calzini ha improvvisato uno show garbato e pieno di ironia.
La tensione di tutti i viaggiatori del sabato si è sensibilmente allentata, fino a dissolversi in larghi sorrisi.
L'interesse distratto ai paesaggi solitari e bui al di là dei finestrini si è rivolto all'improvviso nei confronti della vita varia ed eventuale all'interno del vagone.

Eccolo lì, seduto di fronte a me, il prototipo dell'uomo sbagliato.
Quello che non dovrei nemmeno guardare, ma divoro con gli occhi non appena volge lo sguardo altrove.

Ho comprato un cappellino delizioso, oggi.
E dei guanti abbinati.
Roba che non avrei dovuto neanche guardare, ma che non c'ho pensato due volte a prendere.
E poi ho fatto spesa da Lush.
Una spesa che sarà difficilissimo smaltire integralmente da sola.

Mi domando quando riuscirò a smettere di aggiungere a dubbi altri dubbi, in questo tratteggio approssimativo della strada nuova da percorrere.
Mi domando se riuscirò a guadagnarmi l'opportunità di compiere la scelta giusta.
Qualunque essa dovesse essere.


Nessun commento: