martedì 30 luglio 2013

SCHEMI E GIOCHI


Non riesco a guardarmi indietro e a provare il desiderio di ancorarmi ai ricordi.
Anche se mi legano ancora.
Anche se sogno ancora.
E in certi periodi più di frequente.
Sono queste maledette connessioni a fottermi.

Non credo di poter rientrare negli schemi dopo essermene così abbondantemente distanziata.

La devo smettere di fare certe gaffe.
Però qualcuno, ogni tanto, mi offre le cose su un vassoio d'argento.

C'è questa situazione qui che da un lato avrei voglia di immergermici fino al collo, dall'altro di scansarla a pie' pari.

C'è questo caldo insopportabile che annienta i pensieri.

Mi hanno letto la mano e detto cose.
Riguardo il mio passato, cose che io sola so, imperscrutabili anche per chi mi conosce meglio.
Riguardo il mio presente, cose cui solo io so dare un senso, se ne ha.
Il futuro è rimasto intrappolato in un sorriso sgembo, taciuto.
Non ha potuto nulla la mia curiosità.
Devo vivermela.
Tutto può cambiare, tutto è costantemente fonte di sorprese e correlazioni.
Nulla è stabilito, se non voglio.
Nulla è imprigionato in schemi, se non sono io a cacciarcelo cocciutamente.

Io lo so che quella scommessa sarò io a vincerla.







giovedì 25 luglio 2013

NELLE TASCHE


E poi vado sovrappensiero.
Affondo il viso nelle spalle larghe.
Dimentico dove sono e con chi.
Stringo le braccia attorno alla vita.
Non fa freddo, ma un brivido mi percorre, e non so cos'è.
Cerco le tasche per affondarci le mani.
Rientro in me, quella giacca non è "quella" giacca.

Eppure lui mi spalanca le cerniere delle tasche chiuse e mi dice che posso trovare un po' di calore, se voglio.
Se ho freddo.
E si, forse non sto congelando, ma ho un groppo in gola e quel tanto basta.
Approfitto del momento strappato al tempo e alla sobrietà del giorno, alla razionalità del distacco, all'imbarazzo imbranato che non mi so spiegare.
E tuffo le mani nel calore di un corpo che non è il mio.

LUCE


Ho seguito il consiglio di un'amica, quello di circondarmi di luce.
Di persone che hanno un'influenza positiva sul mio stato d'animo e sulla mia vita.
Ha funzionato.

Ho messo a frutto una capacità sviscerata da una persona che mi conosceva appena.
Anche questa cosa mi ha portato benefici.

Ho tagliato i ponti, o allentato i rapporti, con chi tentava di convertire in prigione il legame intessuto con me.

Ho smascherato l'opportunismo gretto di taluni, e l'ho messo alla porta.

Ho cambiato tattica di fronte alla sgradevolezza altrui, cercando alleati in chi è come me.
E trovandone.

Mi guardo riflessa in foto, e, finalmente, leggo i miei occhi che splendono.

mercoledì 17 luglio 2013

UN OGGETTO DI PURO CAPRICCIO...


Direte voi, che c'entra?
Penserete, "c'è forse un collegamento...".
Si, c'è.

E' un'altro episodio, però.
E' quel gesto lì.
Riguarda un oggetto che rassomiglia molto all'anello uscito dal pacco dalle noccioline.
Quello che fidelizza, che non vale niente, ma che una mano accorta tira fuori dalla tasca, o ve lo ripone al momento giusto, rendendo il gesto poesia.

E questo mi è venuto in mente.
Una banalità.
Lo so che non è solo un'amicizia.
Che quella complicità lì non ha nome, nè una categoria specifica cui ricondurla con precisione.

So pure, però, che non è cosa di andare oltre.
So tutto.
E non so niente.

Per la miseria, mi sto incartando.
E quella carta che ho in mano non posso fare altro che giocarla, chè scartarla non posso.
Non voglio.

CERTI PICCOLI GESTI


Le cose eclatanti, le spendite di soldi e le spacconerie in generale non mi hanno mai conquistata.
Mi sono sempre scivolate addosso, come può scivolare addosso l'aria.

Certi piccoli gesti, invece, si aggrappano a quel pezzetto integro di cuore che mi è rimasto, lo stringono in una sorta di protettivo abbraccio e lo tengono al caldo.

Se sia affetto dettato dall'amicizia, o da cosa esattamente, non lo so.
Non ho interesse a qualificare nulla.

Mi sono sciolta, però, lo ammetto.
Io che, da un po', sono una cinica pietra che rotola attraverso i giorni.

"Tieni".
Questa cosa mi ha spiazzato.
Letteralmente.
Ho spalancato la bocca in un sorriso gigantesco.
Lo presagivo, ma davvero non me l'aspettavo.
Qualcuno ha rubato qualcosa per me.
Si, sembra quella pubblicità lì, ma no, non è un fiore, e non doveva passare in tv per acquisire consensi.
Lo so che non è morale, ammetto di avere una scala di valori alquanto discutibile, ma nell'ipotesi di specie si tratterebbe di un reato bagatellare, di quelli che non richiedono punizione nè la meritano.

Non so...
Non so dove devo andare a parare.
Non so nulla, e neanche lo voglio sapere.
Non comando alle mie emozioni, lascio che le sensazioni mi travolgano e mi conducano sulla loro strada.




domenica 14 luglio 2013

COSA DEVO DECIDERE DI FARE


Mancano due settimane ad agosto.
Tanti nodi sono venuti al pettine, tante cose sono maturate.
La terapia che mi ero imposta ha sortito qualche effetto.
Ho conosciuto centinaia di persone, da inizio anno.
Ho stretto nuove amicizie.
Per me i rapporti umani sono fondamentali, ma questo già lo sapevo.
Da ogni cosa è nata un'altra cosa.
Certe altre cose, invece, sono rimaste in nuce, teneramente assorte nel limbo degli affetti.
Nulla è andato perso, bruciato, disfatto dalla prepotenza del momento.
Ho chiuso un ciclo, il numero "n".
E con gli occhi guardo già al prossimo.
Le conseguenze del mettersi in movimento sono anche queste.
L'adrenalina che mi scorre in vena mi sta consentendo addirittura di rinunciare al caffè.

Mancano due settimane ad agosto.
Ed io, oggi, non so ancora di preciso la direzione esatta da prendere.
Eppure una scelta mi si impone nell'immediato.
Qualunque sarà, non posso sapere da ora se sarà giusta.
E pure sulla giustizia delle cose e del mondo avrei da dire qualcosa.
Chè probabilmente è sopravvalutata, rispetto al bilancio finale della vita.
Che ti porta, tante volte dove e come dice lei, inaspettatamente.

Chissà...

Nel dubbio infilo il costume e scendo a mare.
L'aperitivo alcoolico in spiaggia mi aiuterà a chiarire le idee...

martedì 9 luglio 2013

BUONUMORE E MALUMORI


C'è una cosa che mi piacerebbe tanto fare, questa estate.
O questo inverno, che tanto lì fa sempre caldo.
Ha a che fare con la natura.
Con gli animali.
I grandi felini.
E gli elefanti pure.
Chè l'Africa mi piacerebbe vederla e viverla così, precipitata in una riserva naturale a fare volontariato, a monitorare gli spostamenti delle sue splendide creature.
Una fuga, l'ennesima?
O un sogno, l'ennesimo?
O la vita, semplicemente, che mi chiama, che vuole essere vissuta a suo modo.
Libera.

***

La compagnia di certe persone è bene prenderla a piccole dosi.
La dose, nello specifico, ritenevo potesse ricorrere una volta al mese.
Mi sono appena resa conto che l'opportunità impone di diluirla maggiormente nel tempo.

Ho opposto qualche rifiuto, espresso qualche no.
Inaspettatamente.
Ho avvertito il silenzio, della specie di quelli significativi, percependo situazioni di cui ero già ben al corrente, sottraendomi a dinamiche note, a copioni già scritti.
E se qualcuno l'ha presa a male, stavolta, davvero non mi interessa.

Ci sono domande che non possono essere ragionevolmente poste.
La retorica la lascio a chi ne è maestro.



mercoledì 3 luglio 2013

LIEVEMENTE


Quel che accade quando limiti il mal di vivere ad un lieve sussurro, invece che dargli piena voce.
Quel che accade quando, invece di chiudere gli occhi per la paura e rifuggire la realtà, le corri incontro con le forbici in mano.
E' questo quel che accade.
E' questo quello che mi sta accadendo.
C'è chi è rimasto saldamente aggrappato alla vita che voleva, ma continua a tendere le braccia altrove, e ad approssimare passi che immediatamente spariscono, come le orme cancellate sulla riva dalle onde del mare.
C'è chi ci sarà sempre, nella mia vita, senza esserci mai stato veramente.
Onnipresente e atrocemente assente.
Ci sono io, che vivo come ho sempre fatto, a dispetto di chi ha qualcosa da recuperare su un passato costruito su regole insignificanti e privazioni inutili.

Semmai smetterò, sarà perchè avrò finito di avere aria nei polmoni e voce per cantare.