lunedì 28 ottobre 2013

.MI MANCHI.



Mi aspettavo che arrivasse il messaggio da un momento all'altro.
Sono diventata una collezionista di "mi manchi" buttati lì da uomini che hanno incrociato, per sbaglio o per follia, la mia strada.
A me non manca nulla, però.
Per lo meno non mi manca il tipo con il quale ho da poco troncato la conoscenza appena intrapresa.
E no, non sono una carogna senza cuore.
Le cose non andavano.
Sarei stata una stronza a tenermelo vicino nonostante tutto.
O a tenere aperta una porta che decisamente merita di essere chiusa.

L'alternativa, al solito, è la solitudine, mitigata dall'affetto degli amici e dalla loro presenza costante e viva.
Condizione di gran lunga preferibile allo stare insieme ad un uomo con cui le cose non funzionano fin da principio.

venerdì 18 ottobre 2013

L'HO DIMENTICATO



Cancellavo foto e ho dimenticato.
Ho sgombrato la mente pensando al fascino dei gatti delle mie foto, al pelo arruffato che cattura la luce e la riflette morbida e leggiadra.

Ho smesso di pensare alle coincidenze sentimentali.
Alla ricorrenza di certi numeri.
Perchè sennò ci impazzisco.

Ho chiuso.
Di nuovo.
Impellenze di ordine superiore.
Io.

Ho proposto uno scambio equo.
Fotografia contro musica.
Vedremo cosa ne esce.

Ho registrato una cosa.
Imbarazzante quanto basta da farla udire a poche altre orecchie.
Due.
Escluse le due che hanno predisposto la registrazione e le mie.
Una roba per pochi intimi, dunque.
E che tale rimarrà.

La cosa buffa è che ho sepolto questa cosa nel dimenticatoio per mesi...
Mi è tornata in mente adesso.
A mente sgombra.
O quasi.
La mia mente non si sgombra mai del tutto, è come uno sgabuzzino incasinato.
Ci si trova l'elettrodomestico vintage, il mobile di legno tarlato, gli involucri di polistirolo, i pennelli incrostati di pittura.
E tanta polvere.
Che se fossi allergica ne morirei.
Invece probabilmente sono immune e vaccinata quanto basta.

Oggi ho divelto lo specchietto retrovisore della macchina.
Non ho divelto il cancello, no.
E' rimasto in piedi al suo posto dopo avermi tamponato, quel maledetto.
Non un segno di cedimento.

Io evidentemente ne mostro sempre più.





sabato 12 ottobre 2013

A LAVORO FINITO


A cellulare spento, da ieri.
Scarico.
Fuori dal mondo.

Ho lavorato tanto.
Ho finito ora.

E dovrei ricaricarlo e reimmettermi nel circolo vizioso dei rapporti virtuali.
Ma perchè poi?
Questa astemia voglio protrarla sino a domani.
Non devo e non voglio dar conto a nessuno della mia libertà di adesso.

Quando stacco la spina mi sembra un po' di non esistere.
E mi fa ridere sentirmi dire con tono accigliato "ma che fine hai fatto"?
E si, in fondo, mi fa anche piacere.




sabato 5 ottobre 2013

TANTO COMPRENSIVA



Il fatto che non abbia frequentato più o meno nessuno da che ho chiuso la mia lunga e tormentata relazione è più o meno una fesseria.
Ho annoverato qualche vecchio e nuovo amante, qualche innamoramento fugace, un mezzo amore platonico, un paio di avventure, e qualche conoscenza che è rimasta una possibilità remota spentasi in nuce.
Ci sono poi le occasioni mancate.
Ovvero quelle cui ho deciso di mancare, perchè non era cosa di ripetere copioni già scritti e recitati in passato.
E in questa bufera emozionale continuo a rimanere saldamente ancorata a me stessa.
Dura come sono, e spietatamente onesta, in ogni relazione che intraprendo.
Fedele, toh, c'è pure questo.
Chè senza fedeltà io ancora non riesco a concepire una vita a due.
Senza fedeltà non sarebbe vita a due, ma vita a più, e quindi che senso avrebbe stare in coppia?
Tanto vale stare sciolti, almeno per me...

Poi che questa possa essere la normalità per molti me ne sono resa conto da tempo.
E non sono nessuno per giudicarla.
Dove c'è gusto non c'è perdenza, si dice.
Ed io il mio gusto lo trovo nei rapporti esclusivi, cosciente che questa cosa non è mai cambiata nel corso degli anni, nonostante mi sia fortemente emancipata dal tempo delle favole.
Dei pentimenti di fidanzati o sposati insoddisfatti, ed anche dei loro corteggiamenti, non so davvero che farmene.
E quanti ce ne sono...
Quello che penso è che hanno accanto donne troppo prese da se stesse e dalle bugie che si raccontano, da rendersi conto di tenere vincolati uomini che volgono costantemente gli occhi altrove.
E fossero solo gli occhi talvolta.

La fiducia è una gran bella cosa.
Ma l'onestà con se stessi e con gli altri, è quella, immagino, il fulcro di una relazione.
Della relazione cui mio malgrado tendo.


mercoledì 2 ottobre 2013

GIUDICARE



Da quanto tempo non scrivo?
Troppo, o troppo poco, che differenza fa in fondo...

Mancano cinque minuti per chiudere.
I secondi precipitano rapidi quanto le mie dita scorrono nervose sulla tastiera.

La frangia è cresciuta ad oltranza, e a nulla è valso sforbiciarla davanti allo specchio, lisciando i capelli bagnati sul viso e impegnandomi a tagliar dritto.
Sarà questo che mi impedisce di vedere chiaramente le cose.
Sarà che io le persone le inquadro come se avessi l'occhio infilato nel mirino della reflex.
Percepisco la luce che colpisce l'insieme e cela il dettaglio, salvo poi rivelarlo ad un'occhiata più attenta.
Mi assorbe l'osservazione della composizione cromatica del complesso, il movimento e la stasi, il loro alternarsi.
Adoro la tensione verso l'alto come l'abisso profondo.


Io a giudicare non sono brava.
Ad essere giudicata, invece, vado fortissima.