giovedì 27 febbraio 2014

TOCCAMI ANCORA LE MANI...



"Afferrale, al volo, come nulla fosse, come fossimo amici da sempre, o teneri amanti.
Fallo.
Stringile, tirale a te.
Continua a prenderti una confidenza che non hai.
Insinuati ancora nel mio spazio vitale.
E te lo giuro che ti schianto fisicamente fuori dalla finestra.
E salto giù a darti pure il resto!"

Questo il sunto dei pensieri che mi hanno scosso in una serata tra amici con intruso annesso.
La gente non sta bene.
Ed io mi son ripromessa di non ricorrere inutilmente alla violenza, ma ci sono casi in cui ogni buon proposito va a puttane.

La cosa assurda è che 'sto tipo qui mi ha anche chiesto l'amicizia su fb, e sta tentando di accollarsi per una cosa che ho faticato tanto ad organizzare e che mi costa anche un po'.
Sto per perdere irrimediabilmente le staffe...

martedì 25 febbraio 2014

IN MODO SCHIETTO



Una giornata alienante, a lavoro.
Da sola e, soprattutto, senza caffè.
"Non puoi chiedere a qualcuno dei tuoi spasimanti di portartene uno?", replica un'amica alla lamentela sciocca che le inoltro.
Se non avessero vergogna della loro ombra, qualcuno l'avrei già contattato.
Se non fosse, poi, che si aspetterebbero qualcosa in cambio.
Ed io non ho voglia di offrire nulla in questo momento.

Finchè non arriva provvidenzialmente qualcuno.
Un buon caffè, tutto per me.
Non lo vedo da tempo, a stento lo riconosco.
Mi chiede se mi sono sposata, nel frattempo.
Ma ero fidanzata...
Ero.
E tu, tu non eri sposato?
No, mai stato sposato, ho chiuso anche io da un po'.

Abbiamo discorso di qualcosa, distrattamente, per impegnare il tempo che ci separava dall'andar via.
Finchè non è intervenuto un deus ex machina ad interrompere le chiacchiere.

Ci vediamo questi giorni.
Va bene.
Ciao.

E ci penserei, forse, se non avesse qualcosa nella voce che, boh, non so dire.
Boh.
Che condivide la stessa vocale del no.

Si lo so.
Sono io che mi sono fatta complicata...



domenica 23 febbraio 2014

DI MUSICA, FOTOGRAFIA, VINO E SALSEDINE





Ho preso i biglietti per un concerto che aspettavo da tempo.
Fa niente che la data è quel che è, a costo di prendermi un giorno da lavoro.
Sono contentissima!!!
E mi sono attivata per cercare qualcuno con cui suonare.
Qualche contatto l'ho già preso, nulla di più, poi si vedrà cosa ne esce fuori.

La fotografia mi ha travolto.
Anche il vento.
Per poco non volavo via, per poco non precipitavo nel mare.
Ed ora sono curiosa di sapere cosa ne è venuto fuori.

Tre volpi in cerca dell'uva hanno cercato di farmi "ubriacare".
Considerata la tradizione bevitoria cui appartengo, per nascita e per acquisizione, ad una certa hanno desistito.
Avevo anche abbondantemente cenato... una lotta impari, insomma!
Finito il rosso, il bianco, e il rosso, e di nuovo il bianco, e di nuovo il rosso, e poi dai assaggia questo, e ancora c'è questo da provare, ma c'è anche lo stand che dispensa un liquore dolce dolce, avendo percorso buona parte dell'Italia sotto forma di bottiglie di vino, alla sobrietà convinta della sottoscritta, si è posto, allora, il problema di conversare di qualcosa.
"Beh, cosa fai nella vita?"
Non capisco perchè gli uomini rimangono poi sempre spiazzati dalle mie risposte.
Mi prendono sempre per la ragazzina che non sono.
Concludendo, l'uva è rimasta aggrappata saldamente alla vite, e alle volpi nulla può essere riconosciuto se non una tenace insistenza culminata nella prevedibile desistenza.

E avrei ancora qualcosa da scrivere, ma fuori è primavera inoltrata.
E devo uscire a vivere.


giovedì 20 febbraio 2014

ALLE ORTICHE



A. si trasferisce per lavoro.
Ha preso una casa pazzesca, l'hanno già accolto come una celebrità.
"Vieni a trovarmi!", mi dice.

Appena trovo un'offerta a quattro soldi, prendo l'aereo e ti raggiungo.




B. è in giro per il mondo per lavoro.
Ha intrapreso un percorso mistico/esistenziale/catartico, di quelli che si fanno una volta nella vita.
Nella vita giusta, se il caso consente e la fortuna ti bacia alla francese.
"Vieni a trovarmi!", mi dice.

Appena faccio pace col cervello e decido in quale parte del mondo dirigermi da qui a qualche mese, ci organizziamo e passo a salutarti.




C. parte a breve per motivi di studio, approfittando per cercare anche lavoro.
Viaggio di sola andata.
"Vieni a trovarmi!", mi dice.

Appena ho un week end libero e santa volagratis mi propina qualche offerta meritevole, ti raggiungo. 




D. è sempre stato lì.
E sempre ci resterà.
"Vieni a trovarmi!", mi dice.

Appena riesco a mettere qualche soldo da parte, il mio primo pensiero è quello di investirli nel viaggio per venire a trovarti.






APPENA VINCO LA LOTTERIA BUTTO ALLE ORTICHE LA PROFESSIONE, I TITOLI DI STUDIO, OGNI TITOLO INUTILE CHE POSSEGGO, E PARTO.



giovedì 13 febbraio 2014

IL DOLCE DI SAN VALENTINO



Apro fb e trovo la foto del dolce che un'amica ha amorevolmente preparato per il ragazzo.
E' per San Valentino, scrive.
Non la invidio.
E non è invidia travestita da cinismo, questa.
Non la invidio perchè so.
Ecco.
E tanto basta per non farmi provare invidia, ma dispiacere.

Quanto a me, non ho dolci da fare o da regalare, a meno di non prendere dei baci perugina per i miei amici single, con i quali passerò una festività che non mi riguarda a cazzeggiare, come ogni venerdì che si rispetti.

Stavo per chiudere questo brevissimo post, quando un'amica, fuori da la porta a vetri, mi saluta e mi fa cenno di andarle incontro.
Lo stalker che la assilla telefonicamente da qualche mese non accenna a smettere.
Dice di essere un ammiratore, e che vuole solo sapere come sta.
E farle sapere che è bona.
Il marito non è molto contento che lei riceva questo tipo di apprezzamenti dagli sconosciuti.
Le ho detto: " A questo punto, perchè non gli dici di mandarti i cioccolatini? Almeno ce li mangiamo!"

Domani, in ogni caso, qualcuno sicuramente riceverà gli auguri.



lunedì 10 febbraio 2014

FLUENTEMENTE E LENTA



L'apice della creatività credo di averlo toccato durante l'adolescenza, nei picchi di depressione e pessimismo cronico.
Gli anni '90 sono stati fantastici.
Il grunge, l'ingenuità e la poesia dei primi innamoramenti, le fughe da casa e dai conflitti interiori ed esteriori, i primi viaggi da sola...

Adesso i viaggi da sola sono diventati la normalità.
La creatività invece torna in periodi come questi, nei quali sono assorta in altre attività.
Lo studio, anche, appena terminato.
Ho messo da parte la chitarra per un po', preservato l'ugola, abolito l'alcool per circa una settimana.
E adesso ho voglia di scrivere.
Ancora, si.
Sento le parole nascere e crescere e spingere fino alle dita in cerca di inchiostro, come radici in cerca di acqua.
Anche i blocchi di scrittura virtuale, al solito, vanno bene.
Il ticchettio della tastiera è ormai familiare e confortevole.

Ieri sera ho fatto scivolare distrattamente le dita sulle corde, rintracciando furtivamente nella memoria qualche pezzo del mio vecchio repertorio.
Creep, tra tutte.
Non la dimentico mai.
Mi coinvolge sempre allo stesso modo.

Come se la musica fosse la mia professione nascosta.
E probabilmente lo è.

Ho risposto di getto ad alcune domande scontate.
Scontate un caxxo, naturalmente.
Le risposte che mi sono data mi hanno quasi sconvolto.
Sento di avere raggiunto, e non è la prima volta, l'apice della stupidità.
Sono ottusa di fronte all'evidenza.

E in ogni caso non ho armi.
Nè per attaccare nè per difendermi.
Non so come salvarmi.
Probabilmente verrò fatta prigioniera.




domenica 9 febbraio 2014

TUTTO SIGNIFICA ECCETTO NIENTE




Dall'alto del mio autoritarismo intransigente (solo per lavoro, sia chiaro), ogni volta chiedo: "mi servono questi documenti, tutti, e subito", e trascorre un mese e i documenti che ottengo sono solo una misera parte.
Il che mi costringe a reiterare le richieste, neanche fosse interesse mio, ottenendo in compenso sempre la solita risposta: "ma tu non avevi precisato che ti serviva anche questo!".

Ora, non voglio essere pedante, ma i termini "tutto" e "subito" possono essere oggetto di interpretazione?
Se lo sono, l'interpretazione che si discosti dal significato letterale mi pare quanto meno opinabile.

E così mi ritrovo di domenica sera a scribacchiare, e ancora mancano documenti, e mi sarei abbastanza scocciata, e tanto devo scrivere due fregnacce, presto che devo uscire, e mi sono appena ricordata che dovevo scrivere due righe per un amico, fatto, sono prossima allo sclero, domani è già lunedì, porca @àèìòùepuretutteleconsonantidell'alfabeto#!

Ma poi, quando uno dice "tutto", non è evidente che voglia intendere "eccetto nulla"?
Tutto significa tutto.
Non può significare qualcosa di meno.
Altrimenti sarebbe qualcosa.
E "qualcosa" non è tutto, sono briciole.
E si sa, di briciole non si sazia nessuno.
"Qualcosa" non è totalizzante, non ti investe in pieno, non ti riempe, lascia spazio per altro, per altri.
Per te stessa alla meno peggio.
Ma pur sempre anche per altro da te.

Ieri sera un amico, scherzando, mi chiede: "E per te, cos'è l'amore?"

"E' attraversare il mondo per una persona..."


giovedì 6 febbraio 2014

DALL'ALTRO CAPO DEL PUNTO DI VISTA



Ho approfittato della proposta di un amico, buttata lì, a chi volesse raccoglierla, per cambiare il mio punto di vista.
Per una volta starò dall'altro capo dell'obiettivo, e non vedo l'ora.
Senza trucco, senza inganno, solo io, la luce, la sua tecnica e la sua sensibilità.
E quel briciolo di empatia di cui entrambi siamo capaci.
Come musa riconosco di non essere granchè, ma ho pur sempre qualche precedente e qualcosa di buono, sono convinta, ne verrà fuori.
Fosse anche uno scatto su cento.


Ho chiuso il cerchio, che fa parte di una serie di cerchi concentrici, in attesa che un cerchio più grande, il prossimo, inglobi tutto il resto.
Un giorno preciso della settimana, di una settimana a mia scelta, ma prossima, ho un appuntamento da rispettare.

E ho scritto mille cose che ho poi cancellato amareggiata.
Perchè sebbene sia soddisfatta di avere portato a termine con enormi sacrifici questa esperienza, sono mortificata dalla sfacciataggine della mediocrità, che scalza il merito, e percorre con le sue scarpe comode strade sfavillanti.
Sono delusa dalla constatazione feroce che il sesso e i soldi aprono davvero tutte le porte di questo paese, a qualunque livello, il più alto ed il più basso che sia.
Mentre le stronze come me, anche se formalmente avrebbero tanto da festeggiare, si sentono in sostanza depredate di ciò che un sistema meritocratico avrebbe elargito loro a larghe maniche.


martedì 4 febbraio 2014

MALEDETTO DORMIVEGLIA




Domani chiudo un ciclo.
L'avevo quasi dimenticato, assorta a vivere come sono.
E sono pur cosciente del fatto che tutta questa vita è una magnifica distrazione da altre cose che premono, nel mio intimo, per uscire fuori.

Domani metto un punto, il che costituisce l'ennesima fine e l'ennesimo inizio.
L'ennesimo quadretto da appendere al muro.
L'ultimo, ho deciso.
Salvo cambiamenti di idea degnamente supportati da argomenti veramente validi.

Sono in ansia.
Lusingata e tormentata.
In attesa.
Calma e irrequieta.
Ci sono cose che non dovevano accadere e puntualmente accadono.
Cose destinate a non sopravvivere, che invece sopravvivono.
Vivono.
Stra-vivono.
Mentre il resto muore inesorabilmente, anche se possedeva notevoli speranze di sopravvivenza.
Lo so, sono ripetitiva.
Lo so bene.
E' che tutto questo continua a tormentare i miei precari dormiveglia, e non so davvero, certi giorni, dove sbattere la testa.




sabato 1 febbraio 2014

INTERMEDIAZIONI




Ultimamente sono vittima di imbarazzanti tentativi di intermediazione dei quali farei volentieri a meno.
Soprattutto perchè provengono da persone con le quali ho a che fare per ragioni di lavoro.

- "Tizio continua a chiedermi di te! Perchè non ci esci insieme?"

Ebbene:
1. Con Tizio ci conosciamo perchè ci hai presentati tu e proprio perchè continuava a chiederti di me e voleva che uscissimo insieme;
2. Con Tizio siamo già usciti insieme, c'eri anche tu e altre persone, una serata pallosa come poche, nella quale il tipo ha spiccicato poche parole e pure fuori luogo;
3. E per fuori luogo intendo che su di me argomenti come "ho un ottimo lavoro, una macchina potente e una villa con piscina" non fanno presa;
5. E tra parentesi, il lavoro ottimo che fa lo deve ad importanti raccomandazioni;
6. Un uomo che si è fatto da solo, insomma, come lo cerco io;
7. Si, proprio come lo cerco io;
8. Con tali precedenti, e considerato il mio interesse pari a zero, dovrei pure chiedergli di uscire insieme?
9. Cioè, dico, dovrei? Ho una pistola alla tempia? E' un atto dovuto? Una cortesia? Un'opportunità che non dovrei farmi sfuggire?

- "A te e Caio vi vedrei veramente bene insieme... Avete un sacco di cose in comune! E mi ha detto che l'hai colpito, per delle cose che hai detto. Perchè per fare questo lavoro che devi fare non passi quando c'è lui?"

Dunque, vediamo:
1. Caio, che conosco, ha come Tizio spiccicato poche parole, ma corrette, rivolgendomi sorrisi timidi;
2. Caio... si, forse abbiamo qualcosa in comune;
3. Forse;
4. Per quale ragione però devo prendere l'iniziativa per creare una situazione e conoscerlo al di fuori del lavoro?
5. E poi queste commistioni non sono da me. Il lavoro è lavoro, la vita privata è vita privata.


La morale della favola è che per farmi rimorchiare da 'sti due dovrei essere io a rimorchiarli.
Una pretesa da poco, considerati i presupposti.
Non fa una piega.

Poi mi chiedono perchè sia single...