venerdì 28 marzo 2014

COME LA BRACE CHE SI CONSUMA AL CAMINO...

L'espressione tradisce chiaramente i miei natali. Io butto "al" camino, non "nel" camino. Quasi fosse un'offerta al custode del dio del fuoco. Non ho voglia di spegnere la radio, stanotte. Avrei voluto compagnia. Stasera mi é pesato enormemente star sola. Io, il mio magnifico camino, il mio vino e la cioccolata, dopo la cenetta bellissima che mi sono cucinata. Straccetti al radicchio. Avrei voluto cucinarli anche per la potenziale compagnia della serata. Quella di cui ho scelto di non approfittare. Ho ancora un po' di vino che riposa sul fondo del calice. Intenso e volitivo. Come fosse sangue. Non ho preso le fottutissime medicine che mi creano bruciore di stomaco, ma tanto ho finito. Devi solo pazientare di quella pazienza che non ho e che mi devo inventare. La serata é volata e non ho cedute alle trappole articolate dell'ego. E c'é quella mezza bottiglia di rosso avanzata alla mia sete e alla mia solitudine. Ho ricevuto la buonanotte che non desideravo. Ho ricambiato, per educazione. Skype é saltato, stasera, che era la serata giusta. E scrivere post dal cell é davvero limitante. Oltre che una fatica pazzesca...

mercoledì 26 marzo 2014

DI CAFFE' O COSA...

Si conversa amabilmente. Vero. Il tempo vola e ci riduciamo ad essere gli ultimi avventori del locale, con i camerieri che fremono per mandarci via. La scelta, rispettosa, di riaccompagnarmi a casa senza dilungarsi in inutili giri e chiacchiere è stata azzeccata. E poi mi dice che vorrebbe trascorrere altro tempo con me. Subito. E anche l`indomani. Ed io no. Io NO! E non ha nulla che non vada. Davvero, nulla. * Si esce di straforo. Momenti rubati a vite distanti eppure intrecciate. Amicizie varie ed eventuali in comune. Circostanze. Passioni. Ci si sente con cadenza quotidiana, e non so esattamente perché. Non so esattamente come leggere questa "amicizia" che tale - lo so, lo sappiamo - non é. Non voglio saperne dei casini degli altri. Questo resta un punto fermo. * Giusto per non farsi mancare nulla, col terzo ci siamo conosciuti in modo simpatico... Abbiamo immediatamente scoperto una grande passione in comune. Mi sono sbilanciata, senza sapere nemmeno perché. Si è sbilanciato, probabilmente non sa nemmeno lui perchè. É successo di tutto e di piú, queste settimane. Leggo stasera una cosa che ha scritto e mi domando se il dubbio che ha espresso sia rivolto alla nostra conoscenza... La parte migliore di tutte queste conoscenze è che sono realmente tali. Non c'é stato alcun approccio fisico. Solo questo cercarsi tra la gente, questa comunicazione fitta, ricca di partecipazione. É la prima volta che mi capita, lo ammetto. Sono una persona estremamente fisica, questo tipo di percorso inverso mi mette un po' a disagio, ma non l'ho scelto. Mi sta semplicemente capitando.

sabato 15 marzo 2014

MAUDIT



Con l'audio-guida nelle orecchie, avendo un po' di tempo a disposizione, mi sono regalata una mostra.
I colli lunghi e protesi e gli occhi vacui eppure puntati diretti nei tuoi, il rossore delle guance e le mani composte da un lato, le mani accartocciate sulle ginocchia, gli occhi sgranati e liquidi, la furia selvatica delle pennellate dall'altro.
La reductio ad unum è questa.
Non ho una memoria formidabile, ma quel che ricordo è abbastanza incisivo e ricco di emozioni.

La maledizione che incombeva su questi artisti appare simile alla mia, senza troppa presunzione.
Gli abissi continuano ad affascinarmi in un modo che non so spiegare.
Arrivo fino in fondo, o troppo in alto.
Talvolta mi sono bruciata le ali e sono precipitata.
E non so bene dire se sono ancora schiantata in fondo all'abisso, se lo stia risalendo, o se mi stia volutamente crogiolando in qualche capitombolo dei miei.
Forse sono aggrappata ad una radice che so presto si staccherà dalla roccia perchè non riesce a reggere il mio peso.
O forse è solo, come dice un'amica, che ci siamo aggregati, noialtri, nell'anticamera della depressione, prima di varcare la soglia di una dimensione che ci avrebbe integralmente strappato a noi stessi.

giovedì 13 marzo 2014

CORTEGGIAMENTI ARTISTICI




E' tanto carina questa cosa.
Mi lusinga, davvero.
Sorprese comprese.

Ma non ce la posso fare.

La mancanza di un certo tipo di interesse mi impedisce di vivermela bene.

Ho fatto un sogno veramente allucinante l'altra notte, che davvero mi rendo conto di quanto sia insofferente a un certo tipo di pressioni, ultimamente.

Chè anche chiamarle pressioni è un'esagerazione.
Sono cosciente di essere io a viverle come tali, alla fine.

Sconto le pene delle mie decisioni drastiche.
Le mie fottutissime, categoriche prese di posizione.
Tanto di cappello c.
Tanto tanto.
Sei stata così brava.
Così dannatamente chiaroveggente.
Così inspiegabilmente insofferente.
Così irragionevolmente sensata.

Mi dovessi dare un premio non avrebbe una denominazione tanto gloriosa.



BACCHETTONA



Pur partendo prevenuta, avendo questa capacità riconosciutami di individuare al primo colpo le persone, che mi ha consentito di farmi già un'idea solida, ho deciso di uscire col tipo.
E' stata una serata piacevole, abbiamo conversato di cose serie e meno serie.
Si è offerto gentilmente di agevolarmi su una cosa.
Mi sono educatamente ritratta rispetto alla proposta.

Non c'è stato alcun genere di tensione.
Non ci siamo nemmeno sfiorati.
Nemmeno con gli occhi.
Non ho dato adito ad altro se non alla possibilità eventuale di rivedersi, amichevolmente.

Detto ciò, non mi aspettavo di essere contattata nuovamente così presto.
Neanche il tempo di riflettere sul fatto che ci ero uscita ed interrogarmi sulla possibilità effettiva di rivederlo.
La cosa sconcertante è che, con questi presupposti, mi ha chiesto se volessimo vederci  di nuovo.
Subito.
Di andare da lui, nello specifico.
Anche sul tardi.

Ora... io non sono una bacchettona.
Non sono una moralista, una ben pensante, una di quelle che "al primo appuntamento assolutamente no!".
Nulla di tutto ciò.
Avevo di meglio da fare.
E in ogni caso sarebbe stato no.
Ed è esattamente quanto gli ho risposto.

Lui non intendeva.
Si, certo.
Sono io quella che ha frainteso e messo le mani avanti.







lunedì 10 marzo 2014

FREQUENTAZIONI VARIE ED EVENTUALI



C'è questo tipo che si è messo in testa che dobbiamo uscire insieme.
Sostanzialmente non mi interessa.
Parto prevenuta.
Non ho voglia nemmeno di buttarci una serata balorda, di quelle che sai già che ti annoiano prima ancora di mettere piede fuori di casa.
Ho temporeggiato.
Ha insistito.
Sono stata cortese.
Sono stata ironica e diretta.
Si è prestato al gioco, e ha mostrato un soffio di autoironia.
In conclusione, non so ancora che fare.
Probabilmente continuerò a temporeggiare in attesa di decidermi sul da farsi.
Nel frattempo continua ad insistere.
Ed io continuo a porgergli il mio lato ironico.
E lui continua a prestarsi senza prenderla a male.
Gli riconosco una buona qualità, sotto questo punto di vista.

Io a farmi corteggiare non sono granchè.
Mi imbarazzano le attenzioni, anche quelle più delicate.

Come preda non valgo una cicca.






mercoledì 5 marzo 2014

DI FILI ROSSI SOSPESI TRA LE NUVOLE


Il budget di primavera ha trovato la sua finale destinazione:

- 'Na giacca come si deve................................................ NO
- Stivali nuovi, che tutti quelli che ho si sono sfondati....... NO
- Una bella borsa................................................ direi che NO
- La macchina..................................... anche quest'anno NO
- Qualche vestito nuovo.............................................. ma NO
- Un nuovo pc, che questo va a spinta.............................. NO
- Ritrovati estetici per contrastare l'avanzata delle rughe.. NO
- Palestra/Sport/Attività ludiche varie.................................. NO
- Un viaggio con le amiche.................................................... SI
- Un viaggio fuori dal mondo, e che viaggio..... decisamente SI

E quindi mi sto preparando psicologicamente a spendere soldi benedetti.
Perchè cosa altro sono i soldi spesi per i viaggi?

martedì 4 marzo 2014

LATITUDINI ESTREME




Mi maledico, ma con più benevolenza rispetto al passato.
Vivo, non attendo.
Eppure nel vivere mi trovo comunque ad attendere cose che poi accadono.

Mi maledico.
Maledettamente.
Se potessi mi percuoterei.
Ma poi sarebbe un gran casino mostrarmi pubblicamente e andare a lavoro, il che mi induce a desistere a priori.

Vorrei essere meno criptica, ma non saprei da dove cominciare.

Ho cominciato a vedere un film, oggi.
For Lovers only, di Mark Polish.

"My life... a beautiful mess".
E quella registrazione, quasi sussurrata e risentita sul momento, ha lo stesso sapore di una nota vocale che conosco bene.
Di quelle rapite al silenzio della stanza.
E all'indifferenza del rumore sordo del mondo.
Nel quale pure mi immergo, le cui corse faccio mie, i cui deliranti deliri mi sfiorano appena.

Se mi chiedessero ora dove vorrei stare, la risposta non sarebbe pertinente.
Perchè non riguarderebbe un luogo.





lunedì 3 marzo 2014

A MANICHE CORTE E PIEDI SCALZI



L'inverno non è propriamente la mia stagione.
Detesto mettere la giacca, mi impedisce ogni movimento.
Odio le scarpe.
Soprattutto quando sono al mare.
Sono insofferente ad ogni forma di costrizione fisica che inevitabilmente comporti l'essere più che vestiti.

E allora via la giacca.
Via la maglia di lana.
Via gli stivali.
Volontaria vittima sacrificale di un esperimento concertato, mi sono scaldata nella luce del tramonto.

Certo, non sono durata tantissimo al freddo e al gelo, e ho messo a conto un mezzo raffreddore, che era già in procinto di arrivare.

Però sto bene.
Ho sorriso buona parte del tempo.
Ho lasciato che gli occhi sorridessero, che ogni ruga di espressione emergesse e si imprimesse, indelebile, sul mio viso.

Ho pensato a quanto la mia vita sia andata oltre tante circostanze e tante persone.
A quanto sia bello avere il privilegio di invecchiare, e constatare di essere oggi la donna che da bambina ero convinta di diventare.
Che volevo diventare.

"Fatico a pensarti in altra veste".
Quando lascio che la parte selvatica prenda il sopravvento, talvolta, anche io.