lunedì 28 luglio 2014

L'ANTICA RICETTA PER CAMPARE FINO A CENT'ANNI


Ho dovuto aspettare un po' per calmarmi.
Sono passati un paio di giorni, ed oggi, complice la mole di lavoro mortale che devo smaltire entro il fine settimana, mi sento decisamente più calma.
Posso anche scriverne senza che mi arrivi il sangue al cervello.

Ebbene, una delle cose che mi manda più fuori dai gangheri è venire a sapere che qualcuno si informa dei cazzi miei.

Nel caso di specie, una tale e un tale sono andati a chiedere ad uno che conosco cosa ci fosse tra noi.

Lei l'ha puntato, non digerisce la sua indifferenza.
Sospetta ci sia qualcosa tra noi, e sente l'esigenza di dare contezza al dubbio per appagare le insoddisfazioni della vita misera che conduce, probabilmente.
Lui è al medesimo livello.

Il tipo ha fatto finta di nulla e ha risposto come nulla fosse, smentendo il chiacchiericcio.

A me è salita una incredibile rabbia addosso.

E ho dovuto evitare di incontrarli e di avvicinarmi ai posti che abitualmente frequentano, perchè sapevo che non avrei mantenuto la cortesia e l'indifferenza di facciata solite.

Il problema sono io, che mi scaldo per delle fesserie.
E' questa maledettissima incapacità di accettare un mondo che funziona in modo significativamente differente da quello nel quale funziono io.
E' questo lato infantile e rabbioso che serbo dentro di me e che una tantum esce fuori senza controllo.
E se farmi i fatti miei dovrebbe consentirmi  di campare fino a cent'anni, il fatto di arrabbiarmi in questo modo mi stroncherà sicuramente prima.



martedì 22 luglio 2014

A CENA CON GENTE SERIA

Uscita da lavoro, mi sono fermata a fare un po' di spesa. Ho preparato questa magnifica baguette ai cinque cereali, guarnendola con mortadella e stracciatella. Avevo ancora del vino rosso, ho riempito il calice. Sono sparita dal mondo dei rapporti sociali virtuali da ieri. Ho trovato un messaggio. E ne ho letto un altro in mezzo ad altri, rivolto a me. Uno sbaglio. Un lapsus. O cosa? Stasera mi andava di cenare con gente seria. Direi che mi é andata di lusso. Stanotte ho fattole 3:00 a chiacchierare con un'amica. Nessuna delle due aveva voglia di rientrare. Le chiacchiere, a volte, sono così belle... Temo di essermi lasciata oltremodo appesantire da rapporti che mi vanno un po' stretti. Ho voglia di prendere le distanze. E, alla fine dei conti, le ho giá prese.

venerdì 18 luglio 2014

ESSERE SINCERI NON PAGA

"Vado via. Nottattutti!" - "Si vabbè, c'hai da fa' stasera..." - "Veramente no. Domattina devo fatica'" - "Dai, non ti crede nessuno!" - Quando dico la veritá vengo sempre fraintesa. Questa cosa non é bella. Davvero. Quando dico la veritá non mi crede mai nessuno... Quando dissimulo e mi defilo, invece, nessuno si accorge di nulla. La gente é strana. Mette la malizia dove non ce n'é, e non la coglie dove invece ce n'é in abbondanza. Ed io, fuori fase come sono, intanto stasera abbraccio il letto...

martedì 15 luglio 2014

LA COERENZA OGNI TANTO VA A ROTOLI

Non é stata una grande serata, quella di ieri. É stata una bella serata, quella di ieri. Il dolore divide. Il dolore unisce, come poco altro riesce. Sono sempre la solita testa di cazzo che cerca di sdrammatizzate e fa la pagliaccia solo per strappare un sorriso a chi amo. Sopra ogni altra cosa, vorrei che la mia famiglia tutta fosse felice. Che stesse bene. E questa cosa resta fondamentalmente fuori dalla mia portata.

lunedì 14 luglio 2014

LO SGUARDO FEROCE

Deve avere pensato che fosse fatta. Di essersela giocata bene. Di avere il coltello dalla parte del manico. Che un rifiuto, per uno come lui, abituato a vincere facile, non fosse minimamente ipotizzabile. Lo sguardo feroce mi ha inchiodata sul posto. Letteralmente trafitta. Sono abituata a gestire situazioni critiche, vuoi che mi mettano in difficoltá certe scemenze? É uno smacco inaccettabile, avrà pensato. Tu, ragazzina, ti sei presa gioco di me. Se non fosse che non volevo prendere in giro nessuno. Solo che non sto allo schiocco di dita di nessuno. Chiunque sia. Non sono una facile preda. Perchè non lo sono affatto. E ora, chi si è messo spalle al muro? Ed io, a che pro dovrei colpire? Se il gioco é chiaro, e ho fatto scacco matto, dovrei continuare a giocare? Perché bisogna sempre complicare inutilmente le cose?

venerdì 11 luglio 2014

HO VOGLIA DI VEDERTI



E scusami se non mi nascondo dietro un dito.
Se non mi nascondo nemmeno dietro un elefante.
Se sono diretta.
Sfacciatamente.

Devo solo contenere l'entusiasmo della risposta che ho ricevuto, che sono ancora a metà giornata e devo lavorare, facendo finta di niente, mentre sento sfuggirmi il controllo dei muscoli del viso che si stirano in un mega sorriso.
Maledetti muscoli...
Il mio corpo congiura contro il mio self control!

giovedì 10 luglio 2014

CUMULI DI CARTE

Devo cominciare a mettere ordine prima di non venirne piú a capo. E non ho voglia. Il mare chiama. Devo studiare cose nuove. E non ho voglia. Davvero. Sono fottuta. Devo dormire. Voglio dormire. Al sole. In spiaggia. Senza pensieri. Non so come trascinarmi fino alla fine di luglio. E allo stesso tempo sono curiosa di sapere come certi nodi verranno al pettine. Ho tanta voglia di vivere che i giorni e le notti non mi bastano.

lunedì 7 luglio 2014

PRESENTAZIONI UFFICIALI

"La smetti di chiamarmi per cognome? Mi chiamo C.!" - "Anche tu mi chiami per cognome..." - "Perchè é carino. Musicale. Ci siamo mai chiamati per nome io e te?" - "Ci siamo conosciuti cosí, ci siamo sempre chiamati per cognome..." - "Vero" - "E tu lo sai come mi chiamo?" - "Si che lo so" - "Dimmelo allora!" - Gli ho sussurrato il suo nome scandendolo bene, ché il silenzio della notte lo accogliesse dandovi il giusto risalto... - "Piacere di conoscerti C." - "Piacere mio"

BED SESSION

Come sia uscito fuori questo discorso, esattamente, non lo so. Cioè, in realtá l'avevo subodorato, ma non sapevo come portarcelo. Ho lasciato accesa la radio su una delle mie stazioni preferite, il volume alto, che si sentisse dalla camera da letto. Ha canticchiato distrattamente un pezzo che conosco. Ha una voce che é qualcosa. Quando parla e quando canta. E chiacchierando é uscito fuori che anche io canticchio, di tanto in tanto, e strimpello alla meno peggio. "Ah, dai?" In genere mi prendono abbastanza sottogamba. Fa parte del pacchetto "te lo metto a quel servizio senza che te ne accorgi" che mi ritrovo in dotazione. Prendo la chitarra, improvviso una bed session... Qualcuno dei pezzi che mi viene meglio, che conosce bene e apprezza quanto me. Mi guarda sorpreso. É una carta che non gioco spesso, avendo gusti musicali un po' particolari, e impermalosendomi quando si fa caciara mentre suono, che mi interrompo e non riprendo piú. Me la sono giocata spudoratamente. Lo sapevo che gli sarebbe piaciuto, che avrebbe canticchiato con me. Ci avrei fatto l'alba, anche se all'alba devo andare a lavorare. Mi piace. E non posso farci nulla. Sono inerme.

venerdì 4 luglio 2014

PERCHÉ NON CI FAI UN PENSIERINO?

"Ma il tipo, è veramente un bel ragazzo. E sembra anche una persona a posto... Perchè non ci fai un pensierino?" Le ho sorriso. Stava per scapparmi un "grazie". Poi ho tenuto a freno la bocca. Le ho risposto che si, è una persona a posto. Il colmo dei colmi. Sul serio. Mi domandano di lui come se ce l'avessi in tasca e cronometrassi ogni suo spostamento. Se una sera decide di non uscire, tutti mi chiedono che fine abbia fatto. "Boh... Non saprei...". Una perfetta paracula. "Ma tu e il tipo... Eh?" Ma io e il tipo cosa, lo conosco quanto voi... "E con il tipo come va?" Ma come deve andare?! L'ho appena conosciuto... E via cantando. "Ma cosa ne pensi del tipo?" Cosa devo pensare. É in gamba. Educato e cortese come pochi. Succedeva un attimo fa che lo vedevo da lontano e con gli occhi lo saltavo a piè pari perchè "non è il mio tipo". Un attimo fa mi prendevano in giro sul perchè avessi deciso di coinvolgerlo nelle attivitá sociali del mio piccolissimo gruppo di amici. Ci siamo incrociati per caso. Forse per sbaglio. Lo spostamento d'aria delle teste, quando passa, é notevole. É uno di quelli che raccoglie unanimi consensi da uomini e donne. Ed io non mi aspettavo minimamente che potesse accadere qualcosa. Non con lui. Poi si è fatto conoscere. Mi ha conosciuta. E poi boh. Qualcosa è successo, ma nel silenzio e nell'ombra. Gli amici non sospettano nulla, anzi, mi invogliano ad approfondire una conoscenza che stiamo giá approfondendo. Mi fa strano. Troppo. C'ho un po' d'ansia. Ecco, l'ho detto...

giovedì 3 luglio 2014

SFAMARSI

Mi fermerei al titolo, di per sè giá significativo, ma mi va di scriverne. Quello che sta accadendo in questo periodo è proprio questo. Mi sto sfamando. Sarebbe anche corretto dire che qualcuno mi sta sfamando. Senza troppi problemi mi lascio trasportare, nutrire, corteggiare, coccolare. Essere sfamati implica anche l'aspetto culinario, non sia mai detto. É splendido avere qualcuno che cucini per me cose buone e graziose. Tutta questa accortezza nei miei confronti è una gran novitá... Non ci sono abituata, io, quella che non chiede una mano d'aiuto e si fa tutto da sè a costo di schiattare... Non so che pensare di questa situazione se non che non mi ci voglio abituare. Ho mille pensieri che galoppano dietro l'apparente calma serafica. Calma non lo sono mai stata.

mercoledì 2 luglio 2014

LE INDECISIONI DEGLI ALTRI

Ci si puó convincere che sia possibile appendere le esistenze degli altri alle proprie indecisioni. Di offrire una vana speranza, nutrita da immancabili ed eterne attese. E ci sono donne e uomini che si convincono della validitá di una simile opzione e che si lasciano cuocere in questo brodo bollente. Io non sono quel genere di persona. L'ho appena mandato via. Gli ho detto con onestá come la vedo. Sperava in un diverso finale, ma stante la trama della storia non era possibile alcun colpo di scena. Non accetto, oggi, consapevole della mia dignitá, di essere trattata come non merito. Farei torto ad un'esperienza di vita che mi ha forgiata a costo di tanti sacrifici. Vanificherei il mio modo di essere, cui tengo, ed il mio tempo, che non ho voglia di sprecare. Non ne vale la pena. Non é l'uomo della mia vita. Non sono disposta ad accettare le sue paturnie, le sue fisime, i suoi complessi irrisolti. Non è la persona che fa per me. Gli ho detto che puó attingere al nutrito gruppo di pretendenti che si ritrova. Esce fuori che no, non gli importa nulla e ha tagliato a corto ogni contatto. Esce fuori che se fosse stato minimamente interessato non avrebbe scelto di vedere una come me. Una che non ha nemmeno capito di che pasta é fatta. Si lascia scappare, dopo mille versioni contrastanti, che anche con la ex ha definitivamente chiuso. Che non se la sente di impegnarsi in modo diverso da cosí. Solo che io non gliel'ho chiesto. E in ogni caso non ho piú interesse a proseguire una conoscenza che si é risolta in incontri isolati e fini a se stessi. Gli rincresce ora. Mi spiace. Anche perchè, per onestá, gli ho detto che ho conosciuto altre persone nei frangenti lunghissimi in cui è sparito o scappato. E la precarietá della cosa non mi ha impedito, anzi, ha aiutato a volgere il mio sguardo altrove. Che poi vada bene o male questo non posso saperlo. Me la rischio come al solito. Perché preferisco mettermi in gioco piuttosto che accontentarmi di una situazione che non mi sta bene. Ho letto l'incertezza nei suoi occhi, sulla porta. Ho visto quanto ha inteso la mia risoluzione. Non c'è nulla da fare. Ognuno per la sua strada.

martedì 1 luglio 2014

IO SONO VINTAGE


Io sono vintage.
Un pezzo di design anni '70.
Sono vintage come un vecchio pezzo di Vasco Rossi, che contiene il mio nome e quello di mia madre.
Mia madre... è una bambina lei.
Una donna che non si è mai emancipata dal ruolo etero-imposto per cultura, educazione ed estrazione.
Si lo so.
Sono un'emerita stronza.
Ma io sono un po' madre di questa madre che è sempre stata una bambina da che ho memoria.
Con il terrore fottuto di somigliarle oggi, o prima o poi.
Io sono vintage nell'intrattenere rapporti, nel dare la parola, nel prendere un impegno.
Sono vintage in certi aspetti del rapporto con gli uomini.
Adoro quell'educazione, quella galanteria old style che mi fa sentire donna.
Perchè essere donna è anche questo.
Essere trattata come tale, da un uomo, senza prevaricazioni di sorta.
La parità e la biologia giocano su piani differenti.
Come si fa a continuare a confondere l'acqua con il vino?