mercoledì 28 gennaio 2015

FORZATAMENTE A CASA



Stasera resto forzatamente a casa.
Devo riposare.
Niente pasti luculliani.
No alcol.
Domattina vado in guerra, al lavoro.
Non so che mi aspetta, come al solito.
Situazioni di cui ho le palle piene, sicuramente, ma che non posso mollare.


Rassomiglio, nella mia mente, ad un gigantesco cane rabbioso attaccato all'osso.
E non lo avranno l'osso.
A costo di staccar loro le mani ladre che tendono verso la mia bocca.


La scelta di stare qui, ferma, lucida, concentrata, mi pesa da morire.
Equivale all'inflizione di un ragionato castigo al quale mi sottrarrei volentieri, se potessi.
La mia carceriera integerrima, peró, é del pari incorruttibile.
Stasera volevo essere altrove.
Fare altro.
Non c'é peró altra dimensione che questo raccoglimento che mi prepari al meglio per domani.
E non ho intenzione di cedere.
Sono tanto stanca.
Eppure dovró stare in piedi come ogni volta.
Peché non é la prima e non sará l'ultima, ma pesa sempre.













2 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Io entro oggi nella giornata di lucidatura.
Il giorno libero serve a riassempblare le parti di me che sono andate disperdendosi durante la settimana lavorativa.

Resisti. La battaglia è temporanea. La gloria resta per sempre.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Gradirei un po' di santa pace.
Senza guerre, battaglie né glorie.
Mi accontento del fatto che questa giornata si é appena alleggerita, ed io con lei, e che il week end sia alle porte.
Finalmente!