domenica 4 gennaio 2015

MA UNA BIRRETTA, STASERA?



"No, non esco stasera..."
"Oh, e perché mai?"
"Non voglio fare tardi, e con te rientriamo all'alba"
"Dai... Rientriamo presto stasera!"
"Seeee, vabbé..."
"É un si?"
"Ci vediamo alle 21.30"
"Ma io devo fare un bagno caldo... Non ce la faccio per quell'ora lí..."
"Ok allora. Le 22.00. Ma alle 23.00 torno a casa, che sto in giro da oggi"


Io non vorrei deludere le sue aspettative, ma credo che per l'ora in cui ha pianificato di tornare a casa io saró appena arrivata al locale...
Che poi si esce e non si sa mai chi si incontra, e le vacanze sono quasi finite, e tocca approfittarne per stare un po' di piú in giro.
Tempo ed energie non si risparmiano, si consumano in modo proficuo.
Ed io, stasera, vorrei proficuamente uscire ed evitare di far danni.
Perché l'anno é cominciato anche con nuovi spunti per casini nei quali non intendo cacciarmi.
Insomma, una birretta in amicizia é un ottimo rifugio, e la compagnia del mio amico mi terrá lontana da altre situazioni.
Che tocca fare certe volte, per evitare i pasticci...

4 commenti:

Airbag ha detto...

mi vien da dire che sbagliare è necessario. Ma è una frase campata per aria.

.come.fossi.acqua. ha detto...

I miei ottimi propositi non si sa mai che fine fanno giá a partire dal 6 di gennaio...
E dopo che si é giá sbagliato, resta necessario continuare a farlo?
Io dubito fortemente... E nel dubbio mi tengo piú o meno lontana dalle cazzate!

Airbag ha detto...

la butto lì.

Io metto la mano sulla stufa rovente, mi ustiono in modo grave, e sono sicuro che la prossima volta non ripeterò l'errore.

Poi qualcuno mi dice: "ehi, ti va di mettere le mani su questa stufa?"

Le reazioni sono due: "mancoperilcazzo!", oppure "forse è meglio che non lo faccia, sai, potrei bruciarmi, mi sono ripromesso di non farlo..."

Ok, stufe a parte (uno degli esempi peggiori che mi sia mai venuto), io funziono così: se qualcosa mi ha ferito ma tentenno nelle ricadute, probabilmente non mi ha ferito abbastanza. Ciò non significa che sia motivo per continuare, affatto, ma nemmeno sintomo ch'io sia migliorato, cresciuto, o abbia compreso la situazione. A discapito di quanto mi reputi "adulto", devo ammettere che certi salti li ho compiuti soltanto quando sono stato costretto dalle circostanze, non perché avessi davvero capito cosa fare a livello logico. Certo, molto fa la resilienza, ma ci sono situazioni con cui non mi sarei mai confrontato per davvero se non mi ci fossi trovato. Hai presente quando ti riprometti di essere sincero e onesto con gli altri, e poi ti trovi davvero a dover dire qualcosa di giusto ma spiacevole a un amico? Nella testa è tutto facile, tutto lineare, tutto chiaro, poi provi e la lingua inciampa tra i denti, la saliva si azzera e dimentichi persino dove abiti. Beh, insomma, non voglio tediare. Per me qualche errore ci vuole; ripetuto, se necessario. Dalle mezze esperienze non imparo proprio, sono troppo zuccone.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Cavolo...
Mi hai dato di che riflettere.

In veritá io le mani sulla stufa me le sono ripetutamente bruciate e continuerei a farlo.
Perché sono una scellerata.
Non posso sfanculare ogni volta la razionalitá a vantaggio degli istinti.
Quanta altra esperienza devo fare prima di imparare a controllare certe cose?
Possibile che non imparo mai?

É vero poi, che nella testa é tutto lineare, mentre poi dal vivo ci si perde nelle sensazioni del momento, che sono ben altra cosa.
Non c'é soluzione...
Ed io sono ben lungi dal trovarla...