domenica 11 gennaio 2015

QUEL SENSO DI PROTEZIONE



Ieri sera sono passata con amici a bere del vino in un locale aperto da poco.
La compagnia, piacevole quanto basta, ma i miei nervi a fior di pelle per il lavoro, ed io tesa come una corda di violino.
Al "tieni, l'accendino" di un amico sono letteralmente saltata.
Catturato il fuoco, l'ho portato in ostaggio con me fuori, ad accendere una sigaretta.
Era pieno di gente, sotto il fungo acceso, a disperdere calore nel buio.
Un gatto, anche lui, immobile al centro del movimento umano, gli occhi chiusi, assorto nel riposo.
L'ho chiamato, dandogli un cenno di confidenza.
Mi é venuto incontro, ha cercato carezze, si é accucciato tra i miei piedi, quasi cercando protezione dal freddo e dalla notte, e dal rumore ostile della folla noncurante, girando la faccina sdegnata e ritraendosi ancor di piú verso di me ad ogni gridolino e sussulto piú acceso.


É una chiara trasposizione, lo riconosco.


É quello che mi manca.
É quel senso di protezione che riesco ad offrire e mai a ricevere.
La possibilità di abbattere ogni difesa che mi viene puntualmente negata.
Un riparo dalla folla, anche quando ci sto volutamente in mezzo.
Rifugiarmi in qualcun'altro quando sono esausta di me stessa.













4 commenti:

sara-sky ha detto...

apriamo un club? :D
e ti dico di più...ultimamente mi è capitato anche di trovarlo questo senso di protezione, ma da parte di persone "sbagliate"... e allora ho lasciato stare

.come.fossi.acqua. ha detto...


stesso identico problema.

la vita, a volte, è profondamente ingiusta.

AdrianaMeis ha detto...

E non è bello questo rifugiarsi? :)

.come.fossi.acqua. ha detto...


quello del gatto si.
bellissimo.
sono destinata a diventare gattara.
sono una prescelta! :)))

il mio rifugiarsi recente si è risolto in una cosa estremamente blanda, che non ho voluto approfondire ulteriormente.

sarebbe splendido potersi rifugiare in modo più "pieno", ma personalmente non posso per una serie molto seria di ragioni.

non posso.

:(