martedì 13 gennaio 2015

RIFLETTERSI



La sensazione esatta é quella di riflettermi come nella vetrina adorna di un negozietto di chincaglierie, che affaccia su una strada assolata.
Ogni dettaglio rimbalza alla mia vista, miope e distratta, con insolita nitidezza, solo alleggerito nell'intensitá dei colori, che virano al pastello.


Se dunque sono io la parte che si riflette, davanti a me ho un mero riflesso.


Consistente, peró.


A un soffio dalle mie dita, posso toccarlo.


Se respiro, le nuvolette che si formano arrivano a condensarsi sulla superficie vitrea, tanto che potrei scriverci parole, lasciare messaggi che solo una lettura attenta e immediata carpirebbe.


Invece lascio che il piccolo stazionamento di vapore e calore evapori, come non avesse mai raggiunto la propria destinazione ideale.




É un riflesso, solamente un riflesso.
Mi auguro solo che non sia un abbaglio.
E non dovrei augurarmi nulla, mi dico.


E allora perché ci penso, e in questo modo?

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