lunedì 16 febbraio 2015

L'ETÁ ANAGRAFICA COME SCUSA



"Sei troppo vecchia per me", mi dice nel salutarmi, davanti ad altri amici, lui che é mio coetaneo, e presta notoriamente le sue attenzioni solo alle giovanissime.
Gli fanno notare che, tra i due, quella che non si direbbe mai abbia superato i trenta sono io.
Ne rido di gusto, a me i commenti sull'etá e sull'orologio biologico mi scivolano addosso, so chi sono e so cosa conta per me.
Ho una sicurezza abbastanza marcata in questo senso.
Probabilmente rasento un'assurda presunzione, ma tant'é.
Un exploit del genere potrebbe avere senso laddove mi fossi proposta.
O ripetutamente proposta, considerato che é l'ennesima volta che me lo ripete.
L'ultima volta mi hanno presentato un suo amico che voleva conoscermi, ed anche lí ci ha tenuto a precisare che non sono una ragazzina, per quanto lo sembri, ma che ho la sua età.


In realtá, per quanto lo trovi carino e di compagnia, non ho mai inteso propormi, ma solo scroccargli sigarette.
Forse gli sorrido troppo quando gliele scrocco, ma non ho ragione di non sorridere come faccio.
Del resto mi viene voglia di fumare quando esco e bevo, e l'ebrezza alcolica mi rende ancora piú socievole e sorridente del solito.


Gli ho detto, comunque, che mi spiace che si rivolga in questi termini e che si soffermi cosí tanto sulla mia etá anagrafica.
Quasi fosse un difetto, qualcosa di cui vergognarsi.
Un modo di pensare estremamente bigotto e provinciale.
Non mi fa problemi invecchiare, mi sento a mio agio nella pellaccia che indosso, e fortunatamente invecchio bene.


Ho continuato dicendogli ch'io, invece, lo trovo adorabile (o circa quasi), e apprezzo molto la sua compagnia.
"Ah si, davvero?", e si é sciolto come burro, mettendo da parte ogni arma spianata sulla linea di difesa.
"Certo!", ho risposto.
Mi ha abbracciato.




Non so per quale ragione cerchi conferme, perché mi punzecchia cosí.
Se me lo fossi rimorchiato ne avrebbe ben donde, ma me ne guardo bene dall'infilarmi in una qualsiasi cosa con lui.
E poi, mi ha vista in compagnia d'altri.
Mi ha ben vista soprattutto in compagnia d'uno, che quasi non voleva fermarsi a salutarmi quando é passato accanto al mio tavolo.
Ed io l'ho visto con una delle sue ventenni e qualcosa trombamiche.
Non uno splendore - come non lo sono io, del resto - ma simpatica, alla mano.
E soprattutto completamente persa per l'anima dannata che lui espone tranquillamente al bancone del locale che frequenta spesso, nutrendola d'alcol e belle chiacchiere.
Di quelle che si rivolgono soprattutto a se stessi.
Dovrei mettermi in competizione, nella sua testa, con le ventenni?
Dovrei sentirmi sminuita dal confronto?
Boh... Non cado nell'una né nell'altra paranoia.


Un'amica, una volta, vedendo la confidenza che abbiamo, mi ha detto: "quel tipo é davvero carino, perché non ci fai un pensiero?".
Le ho risposto "perché non si capisce bene cosa faccia e cosa abbia fatto mai nella vita".


Ecco perché sono troppo vecchia.









2 commenti:

sara-sky ha detto...

:D
se apprezzo il ragionamento finale, sono troppo vecchia pure io?!?!

.come.fossi.acqua. ha detto...

La pensiamo allo stesso modo, immagino ;-)