domenica 29 marzo 2015
TEMPO RUBATO
Un'ora in meno su una vita che corre rapida é ingiusto.
Di quelle boiate che non si capisce perché!
Perché sono già quasi le quattro e invece dovevano essere le tre.
Il mondo intero ha deciso di radunarsi dove ero io, stasera.
Tutti gli incontri che non volevo fare, tutti insieme.
Tutti nello stesso momento.
E allora mi sono attardata a chiacchierare con uno sulla porta del locale, mentre con la coda dell'occhio aspettavo che uno di quelli che non volevo incontrare se ne andasse.
Nulla da fare.
É rimasto finché non sono uscita.
Si é intrattenuto con amici che abbiamo in comune e l'ho salutato, ignorandolo il resto del tempo.
Si é intrattenuto, cercando un'attenzione che non ha ricevuto.
Ha pensato bene, nel salutarmi, di dirmi che piú tardi sarebbe forse ripassato.
E 'sti cazzi?
Gli ho risposto "ok" con un gran sorriso.
O meglio, un vaffanculo poderoso mascherato da sorriso splendido.
E dunque l'altro.
"Continua a buttare l'occhio...", mi dice un'amica.
Le ho spiegato che ho troncato il rapporto virtuale che si era instaurato e che puó guardare quanto gli pare, non caverá un ragno dal buco.
Sono rientrata a casa con un'ora in meno, un po' di sobrietà l'ho persa per strada, ma quantomeno a letto mi ci metto da sola e a cuor leggero.
Di deficienti basta, basta, basta.
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