mercoledì 22 aprile 2015

SOTTO LA POLVERE DEL TEMPO



Le avevo in garage a casa dei miei, inutilizzate da anni.
Oggi le ho caricate tutte e portate dal tipo che aggiusta le bici.
Domani passo a ritirarle, mi ha detto che me le prepara, cambia le gomme, sistema i freni e quanto altro occorre per renderle utilizzabili.
Devo recuperare un cestino per la bici da passeggio, quella che useró per il lavoro, per metterci la borsa e la spesa pure, se tornando a casa mi viene voglia di comprare qualcosa.


Da domani, quindi, almeno il pomeriggio al lavoro ci vado in bici, se non cambio idea nel frattempo.




Tra poche settimane dovrei avere ospiti a casa.
Il condizionale é d'obbligo, non ho certezza di questo.
La sola remota possibilitá mi fa scoppiare il cuore di gioia, perché sono persone cui sono molto legata, e non vedo l'ora di riabbracciarle.
Sono in alto mare nei preparativi.
Vorrei che la mia casina fosse splendida, e piena di piante e fiori.
Ho comprato delle calle bianche, con la punta del fiore rossa.
Bagno la pianta a giorni alterni, la sento che respira con me, nella stanza.
È piena di luce e di vita, di un candore che non ha paragoni.


Devo prendere un divano serio.
E mettere una lucina in piú in bagno.
E finire di sistemare la cucina.
E svuotare una stanza che é diventata un inutile ripostiglio pieno di cose che non mi servono.
Ho riempito due buste di maglioni invernali e vestiti che vorrei regalare, perché non li metto piú.
Nel week end impacchetto tutto e regalo alle amiche, così riciclo e nel contempo libero spazio utile.






Passando da casa dei miei, oggi, sono entrata nella mia vecchia stanza.
Ho visto degli anelli che non indossavo da una vita e li ho messi.




Ho lisciato i capelli e spostato la riga.
Li portavo cosí parecchi anni fa.
Ho bisogno di ristabilire un ordine anche esteriore, in questo esatto momento.
Di ripristinare un controllo che ho lasciato andare per dare spazio a persone ed esperienze che avevo confinato al di fuori del mio campo di interesse.
Ne ho fatto esperienza, come desideravo.
Ho sperimentato una parte di quello che mi mancava, ho dato occasione alle circostanze di accadere, di sorprendermi.
E invece no.
Non mi hanno sorpreso, se non in negativo.
E questa esperienza forse é servita, forse me la potevo risparmiare.
Dove l'istinto mi dice di lasciar perdere, devo lasciar perdere.
E cosí sará in modo ferreo, d'ora in poi.
Come quando avevo in me tutte le convinzioni del mondo, e la consapevolezza di essere nel giusto.
Anche se un certo tipo di sensibilità non viene colto.
Anche se può essere calpestato, come é già accaduto.
Pazienza.
Quante volte sono andata oltre e tutto e tutti, voltandomi indietro, sono sembrati minuscoli?


Quanta polvere si è accumulata nel tempo e quanta voglia ho di soffiarla via, ora.





2 commenti:

Kanachan ha detto...

io e le bici non andiamo d'accordo, da quando, a 18 anni, sono caduta e mi sono rotta i due incisivi superiori... immagina lo scorso anno quando ho dovuto fare un bike tour con dei blogger stranieri!!! Però è stato più divertente del previsto!! ;) (e stavolta non ho contato nessun osso rotto!)
Anche io sto organizzando qualcosa per le prossime settimane, un qualcosa che coinvolge persone che nemmeno conosco... e non vedo l'ora!
Già solo l'idea mi elettrizza!

.come.fossi.acqua. ha detto...

Io vado in bici da che ero bambina...
In veritá ho imparato ad andare in bici e a nuotare - grazie agli insegnamenti di papá - poco dopo avere imparato a camminare.
Fino all'adolescenza la bici era la mia estensione.
A diciassette/diciotto anni é stata sostituita da motorino e macchina.

Oggi sono venuta al lavoro in bici.
'N'ammazzata pazzesca...
Non oso immaginare come sará al ritorno, mi aspetta il doppio del tragitto, stasera...