mercoledì 13 maggio 2015

PIOGGIA DI POLLINE



Nel mezzo del niente, in una tempesta di polline, ho guidato il doppio della strada per la metà del tempo.


Nuovi circuiti.


Il viso in fiamme.


La gola pure.


Non riesco a smettere di piangere.


Sarà questa fottuta allergia fuori da ogni previsione.


E da ogni controllo pure.


Saró io, che non mi spaventa attraversare la terra, il cielo, il mare, le tempeste di polline, all'occorrenza.


Sarò io.


La ragione per cui.


Sono io.


Che mi schianto soffice come polline sul parabrezza di una macchina che sfreccia con violenza su una strada che non conosce.


Che non importa nulla.


Che non importa nulla più.


Che ho mille carte, ancora, da giocare.


Che lo stomaco fa male.


Che le vie respiratorie hanno deciso di dare forfait.


Che la voce urla, alta.


E poi profonda.


Come non mi appartenesse, mentre scivola via nella notte, nel tentativo di sovrastare il rumore delle ruote che aderiscono all'asfalto.









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