sabato 27 giugno 2015

DI OBIETTIVI FORSE ESAURITI



Il pensiero cui non sfuggo, ultimamente, è questo.
L'obiettivo programmato dall'esame di terza media, quello maturato al termine del salto dal liceo all'università, tenuto fermo e presente nei momenti di difficoltá, e raggiunto poi, a denti stretti, e con la rabbia a fior di pelle, e un mordente fuori dalla grazia divina, forse si è oggi esaurito.


"Quanti anni sono che fai questo lavoro?"
"Otto anni".


Forse l'obiettivo si è esaurito, mi viene da pensare.
Rientra nell'ennesima fase evolutiva che devo percorrere per il solo fatto di respirare questa vita magnifica che mi è stata concessa.


Un piccolo miracolo, appena un mese fa, ha dissolto nel nulla un dolore che mi trascinavo addosso da almeno un anno.
Un miracolo ascrivibile alla forza salvifica e dirompente che una persona a me cara esercita sulla mia vita.
Senza nemmeno saperlo.


Quando tutto sembra perduto, a volte bisogna ricredersi.
E quando tutto sembra finito, pure.
Altre volte non è così, ma è la vita a stabilire che certe situazione finiscano, e tu devi solo prenderne atto, e tramutare l'atto in consapevolezza.


Certi obiettivi di esauriscono, ed in fondo si sapeva che sarebbe stata solo una fase.


Che la vita che ti aspetti muta costantemente nella forma, nella dimensione, nei colori.


E se l'obiettivo che doveva essere "per la vita" si è parzialmente esaurito, ció non vuol dire che possa essere preclusivo rispetto ad altri percorsi da intraprendere, rispetto ai quali puó solo fungere da trampolino.


Se mai continuerò a cadere - e non lo escludo affatto - potró sempre alzarmi da terra con tutta la grazia che posseggo.













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