giovedì 9 luglio 2015

QUANDO I BUONI SI INCAZZANO



"Ciao bella, domani per caso vai a... (cittá qui vicino dove talvolta vado per lavoro)?", mi chiede una persona.


"Non so ancora... Perchè?", chiedo presagendo una richiesta.


"Dovrei chiederti una cortesia... Dovrei fare questa cosa, in veritá doveva andare mio fratello, ma ha avuto un imprevisto... Non è che per caso potresti farla tu, se vai?", come nulla fosse.


Peccato che il fratello, uno che passa la vita a cazzeggiare invece di guadagnarsi il pane, si sia comportato in modo estremamente sgradevole, con me.


Accà nisciun' è fesso, e la mia amicizia e la mia disponibilità hanno un prezzo: la correttezza.


"Non credo, in ogni caso dubito fortemente di andare, mi spiace"


Domani, naturalmente, vado proprio lí per lavoro, con mille cose da fare, miracoli compresi, e non mi passa per l'anticamera del cervello di mettermi a disposizione per chi passa la vita tra mille hobbies, spesato da papá.


E dopo come si è comportato.


Fino a qualche tempo fa mi sarei prestata comunque, nonostante tutto.


Ebbene, mi sono incattivita, ne prendo atto.


Io la pagnotta me la guadagno ogni giorno.


E le fragilitá e le paure me le devo far passare.


I traumi non posso permettermeli.


Per quale ragione dovrei agevolare chi fa giá una vita agevolata e agiata?


E perchè proprio lui, poi?


Alla gente manca il pudore, certo, ma la convinzione di avere a che fare con una persona per bene e corretta dovrebbe reggere solo finchè i rapporti restano di cordialitá.


E non è assolutamente questo il caso!



















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