domenica 2 agosto 2015

CAMBI DI PROGRAMMA CHE PROPRIO NO



Mi hanno appena proposto di rinunciare alla brezza di mare per un posto dimenticato da Dio nell'entroterra.
Dove non si muove una foglia.
Io sono quasi evaporata cosí.


Le ho ricondotte alla ragione: la brezza di mare lí non c'è, se vogliamo fare un suicidio di gruppo io mi tiro fuori!


Anche io voglio cambiare aria, purché ci sia aria!


E quindi, alla fine andiamo al mare, anche se dopo probabilmente ci sposteremo altrove.


Scendo in bici, approfittando del venticello sul viso, e del fatto che non ho fretta di rientrare.


E poi sono a un soffio da casa...


Quanto sono magnifiche le ferie?
Sapere che l'indomani non devi andare a lavorare e neanche il giorno dopo, che sei libera - libera! - di fare che diamine ti pare.


Che non te ne frega niente se sei l'unica che si fa il bagno di notte perchè gli altri si vergognano o hanno fisime e complessi assurdi.


Fosse anche solo il timore dell'acqua nera, o il fatto di rientrare con la sabbia sotto i piedi.


O di non avere il costume.


Fanculo, io il bagno lo faccio anche nuda, di notte, che problema dovrei farmi?
L'acqua è il mio ambiente.
Non mi frega di spettinarmi né di sgualcire i vestiti.


"Siete matti a fare il bagno di notte", ha detto un ragazzo ad un'amica l'altro giorno.


Non lo sfiora nemmeno lontanamente il dubbio di essere lui il matto a privarsi di vivere in ragione di assurde fisime o schemi da rispettare rigidamente.


Come si fa ad emozionarsi davanti a un film dove si viaggia, si ama, si fanno follie (ma poi che follia è un bagno a mare di notte?), e non riuscire nella vita vera a realizzare le stesse cose?


Come si fa a giudicare matto chi vive?


Come se fosse regolare preservarsi per cosa, cosa?


Una vecchiaia senza reumatismi?


Argomento davvero poco valido.















1 commento:

Silvia Pareschi ha detto...

Maledette paure che non ci lasciano vivere fino in fondo.