sabato 8 agosto 2015

SOTTO LA LUNA ACCESA DI ROSA



Una falce di luna rosa rischiara la notte che è appena trascorsa.
Ho pensato di raggiungerla, a un certo punto, l'ho vista farsi piú vicina ad ogni accelerata sulle curve della strada.
Se guido un po' di piú arrivo a sfiorarla, ho pensato.


L'incontro che vorrei è quello che quotidianamente non faccio.
Qualcuno cui non doversi raccontare nè spiegare, che esplori in silenzio il mio viso e i miei occhi e li comprenda, seri o sorridenti che siano.


Vorrei superare la barriera del suono e raggiungere un luogo di silenzio.
La bocca chiusa, gli occhi pure, ed ogni altro senso, per contro, completamente acceso.


Vorrei non essere cosí inquieta anche quando sto bene.


Non desiderare di andare, sempre.


Non mi accade.
E non è una scelta.
Non un'imposizione.
È cosí.
E pur volendolo spiegare, non posso spiegarlo.
Continuo, peró, a confidare di essere prima o poi compresa.
Per quella che sono, non per quella che devo essere, o che altri vorrebbero che sia.
Con l'imponente corredo di difetti e brutture, e qualche pregio di non poco conto, pure.
Per quella che sono, nel movimento spontaneo dell'animo che si trasfigura in corpo.



4 commenti:

ha detto...

... cucù!
è bello vedere che c'è chi continua a scrivere :)

abbracci inquieti!

.come.fossi.acqua. ha detto...


Cara!!! Sono passata a leggerti!
Ma quanto mi manchi! ;-*

Coinquilin* ha detto...

prenditi i tuoi tempi ... quelli giusti per te!

.come.fossi.acqua. ha detto...


Lo sto facendo giá da un po'... Ma c'è sempre qualcosa che mi lascia insoddisfatta...