lunedì 4 luglio 2016

E DI PENSIERI ACCANTONATI, LORO MALGRADO



Se sarà questo week end o quello dopo, o ad agosto, o settembre, chi lo sa.
Non ci sto pensando a quando ci rivedremo, perchè non sono io a stabilirlo.
Ed anche se mi hai scritto che probabilmente sarà il prossimo, non mi va di crederti, mentre trascorri le tue giornate altrove, in compagnia di un'altra.

Perchè certe emozioni si nutrono di quotidianità, e quando questa non c'è, attingono ai ricordi.

E dei ricordi c'è chi non ne fa parte, perchè non c'è stato tempo nè modo di costruirli.

Perchè le situazioni nelle quali si rimane impantanati hanno sempre questo vantaggio innegabile, tanto sulla quotidianità quanto sui ricordi, non c'è nulla da fare.

Perchè mi sento distratta da altro.

Da altri.

Perchè certi sentimenti si nutrono di presenze, mentre le assenze li spengono, li allontanano, li relegano al dimenticatoio.

Non si tratta di alimentarli forzatamente.
Si tratta di capire se ne vale la pena.
E, stabilito che ne vale la pena, essere in grado di non vanificare tutto con gesti e parole inadeguati.

E domani io ho voglia di vedere un'altra persona.
Che mi cerca, anche quando non ci sono.

Sono libera, ed essere liberi, al contrario dell'essere impegnati e tradire i propri compagni o compagne, significa scegliere ogni giorno di essere fedeli a se stessi.

Anche in compagnia di altre persone.


Ecco dove sbaglio, volutamente.
Non sono di quelle che si chiude nell'attesa come una decerebrata senza vita.
Vivo, nel frattempo.

Cosa dovrei fare?
Barricarmi in una speranza?






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