mercoledì 20 luglio 2016

MANCO AGLI IMPEGNI E VOGLIO SCAPPARE VIA


Vengo meno ad una parte di me, nel senso che manco deliberatamente agli impegni con quel che ho da fare e posso posticipare all'ultimo giorno utile.
Mi sto trascinando menefreghisticamente.
E anche con un po' di rabbia.

E' l'ambiente circostante, che preme su quello interno, che spinge a sua volta energia verso l'esterno.
E la disperde.
Perchè la sento, in tutta la sua orribile e forse necessaria dispersione.
Anche se non ne capisco il senso, se non agganciandolo all'alternanza degli eventi e degli stati d'animo, che non posso cancellare, perchè fanno parte della natura umana.

Di nuovo un'ansia acuta, come non mi faceva visita da un po'.
Sostenuta dalla detta rabbia.



"Tesoro, non vedo l'ora che partiamo"

Io sono l'addetta alla fotografia, ed alla predisposizione di itinerari onirici stesi su percorsi tracciati in spazi temporali e geografici definiti.
Studio strade e piste bianche, dove spero di perdermi, in un'alternanza fitta tra movida e natura incontaminata.

"Ho preso due guide", perchè una no, non è sufficiente: le informazioni di massima le ottieni incrociando tutti gli elementi a disposizione, sino a ricostruirle come si deve.

Ho bisogno di allontanarmi, di rimettermi in moto, di accendermi.

E non pigiando un interruttore.

Non sono un giocattolo.

Non voglio essere un giocattolo.

Non ho interruttori, non alla portata degli altri.

E pure mi sento un orsacchiotto di pezza cui si sono scuciti gli occhi, che sbrilluccicano pensierosi dal filo cui restano tenacemente appesi.

Più che un interruttore, mi servono ago e filo, per ricucirmi a dovere.

E ho bisogno di ricucirmi lontano da qui.









2 commenti:

Patalice ha detto...

i lavori di cucito migliori si fanno "lontano da qui"...
coraggio

.come.fossi.acqua. ha detto...



Decisamente.
Qui, per quanto impegno ci metta, non abbatto i mulini a vento.