venerdì 29 luglio 2016

MATITA NERA E CHITARRA E VOCE


Avevo chiesto una matita waterproof, nel negozio dove sono passata di sfuggita, nel centro commerciale.
Ho gli occhi liquidi, anche se non piango mai.
Sono fatta d'acqua, il trucco lo disintegro.

La matita che ho comprato, su suggerimento della sapiente commessa, effettivamente resiste.
Resiste pure all'acqua micellare, la sera, quando pulisco il viso dalla polvere del giorno e dalle intemperie del mondo.
Resiste addirittura all'acqua di mare.

Volevo una matita, mi ritrovo il contorno degli occhi tatuato di nero.

E sicuramente me la porto in viaggio.

Come porteró la chitarrella da strimpellare, e la voce.



Io non lo so che testa ho, ultimamente.

Non me ne frega un accidenti di niente.

Di nessuno.

Sono in stand-by, come un disco bello cui si impone una pausa, pronto a ripartire, ma lontano dalla volontá che pigia il tasto per far continuare la musica.

In questa sospensione acustica stempero la voce in tonalità e sfumature che mi giungono tristi, alle orecchie.

Strazianti e inascoltabili.

Le odio.

Anche se mi appartengono.

E come ci si possa odiare nello sforzo di volersi bene, questo resta imperscrutabile, ai miei occhi tatuati di nero carbone.

Come possa sopravvivere ai miei contrasti sempre piú accesi, pure.

Sono diventata intransigente, lo sono sempre stata, l'ho alternata periodicamente ad una accondiscendenza misurata o senza limiti.

L'atrocitá dei paradossi è proprio questa, e non ammette deroghe.

Non mi accadono piú le cose semplici.


E mi mancano le cose semplici.

Quelle immediate, senza difficoltá nè sotterfugi.

Quelle belle sul momento, e in quello successivo, senza doppie o triple letture.


Mi mancano le cose belle.


5 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Le cose semplici mi annoiano presto. Non riesco a trovarle "belle". Se non c'è almeno una complicazione o qualsiasi altra cosa che la renda interessante o complessa, le cose semplici non mi attraggono. Mancano di inventiva.

In teoria per il trucco water proof esistee (ed è necessario) lo struccante apposito, che sennò manco la triellina lo tolga, mi pare...

Bulut ha detto...

Struccante: forse un olio? Tipo l'olio baby o qualche altro olio apposito?

Quando vai in viaggio? (Buon Viaggio!)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Ah, ecco...
Ci vuole lo struccante apposito...

Mi sembrava di avere rimosso qualcosa dalla memoria!!

(@bulut, a breve...)

sara-sky ha detto...

per il trucco scegli struccante bifasico (e mandami in posta il nome della matita, se vuoi ti indico anche la marca dello struccante migliore in circolazione)

Per le cose semplici, secondo me accadono siamo noi che volgiamo lo sguardo altrove. Ora sto provando una "cosa semplice" e sono qui che mi chiedo...ma mi basterà? ma davvero? ma dove sta la fregatura? e non è che è solo apparenza...ergo anche le cose semplici, non sono poi così semplici! ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Sarà, è della K.ko.
Mi domando se ho sbagliato a prendere un prodotto cosí persistente, se non sia una leggerezza per vanitá che possa rivelarsi dannosa.
Sui prodotti che uso e ingerisco mi pongo diverse questioni, e per quanto mi conceda "strappi alla regola" sovente, mi interrogò sulle ripercussioni delle mie azioni.

Il fatto che avessi tralasciato la questione dello struccante apposito la dice lunga...

Io di cose semplici non ne vedo da un po'.
Mi sono capitate cose molto complicate, sulle quali ho messo una pietra sopra.
Perchè non sono nemmeno divertenti.
Virano verso una tristezza e una monotonia evitabile...