lunedì 15 agosto 2016

THE ITALIAN GIRL TALKING OTHER LANGUAGES


"Where are you from" è stata la domanda che tutti ci hanno posto.
Tutti si sono meravigliati del fatto che fossimo italiane.
Mi hanno scambiato piú volte per autoctona.
Mi hanno presa anche per portoghese.
Inglese, pure.
Ah, e franscese, mon dieu!, aussi.

Ho chiesto precisazioni linguistiche in ogni dove, ho appreso qualche nuova parola, capito meglio la pronuncia.

Mi hanno chiesto che lavoro facessi.
"Non conosco italiani che parlano l'inglese come te", mi ha detto l'autorità con cui ho conferito per spicciare un mezzo problema.
"Nessuno che faccia il tuo lavoro in generale, in ogni caso!", ha continuato.

È solo curiositá.

Attraverso la lingua si da espressione immediata alle proprie esigenze ed al proprio pensiero, e i modi in cui questo processo avviene, il modo in cui viene supportato dal linguaggio del corpo, è talmente interessante da non stancarmi mai, quando viaggio.

E quindi ho preso i complimenti con il sorriso, e li conservo accanto agli altri collezionati nel corso della vacanza.

Perchè è quando ti allontani dal piccolo mondo nel quale ti inserisci, e quando ti metti alla prova in un contesto che non conosci, e dove nessuno sa chi sei, che confermi quanto vali.

E talvolta, te lo ricordi.

2 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Questo paese forse non è tutto da buttare, finché ci sono persone come te a valorizzarlo

.come.fossi.acqua. ha detto...


non lo so se sono un plusvalore per questo paese.
sono incontentabile, e vado stretta in parecchi ambienti.
forse anche per questo viaggio.