sabato 13 maggio 2017

COME INSINUARSI NELLE VITE DEGLI ALTRI CON UN CAFFÈ



Una vicina di casa del ragazzo che frequento, dopo avere riportato episodi fantasmagorici sulla mia persona ai suoi genitori (che nemmeno ancora conosco, e non sono di qui), li ha messi alle strette affinché tutti insieme vadano alle 18.00 di oggi a casa sua per un caffè.

Per presentare dichiaratamente sua nipote a lui.

Perché questa disperata, a 23-24 anni, studentessa universitaria in città, non riesce a trovarsi un uomo da sola, e i parenti cercano di rimediare insinuandosi nella vita degli altri per procacciarle un uomo.

E allora la tecnica collaudata è quella di gettare fango su ogni altra donna che frequenta un uomo, per toglierglielo e "riassegnarlo" ai casi umani che hanno in famiglia.

"Ha detto a mia madre che vuole che conosco la nipote, che non sa che darebbe per andarsi a bere un bicchiere di vino sul mare, quando rientra dalla città dove studia, con un uomo. E perché io non sono di qui e non conosco nessuno, e potremmo fare amicizia."

"E tua madre che le ha risposto?"

"Che io ho già un'amica, qui."

Ecco il medioevo tutto italiano nel quale vivo.
Ecco come la gente che pure studia all'università, non riesce ad emanciparsi da queste dinamiche malate.
Perché a parte l'intervento dei parenti, la poverina quando è qui parcheggia l'auto davanti al cancello di lui, e passeggia sotto casa sua, buttando l'occhio dentro casa, per cercare di far capitare un incontro.

Provo quasi vergogna per loro.


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