domenica 18 giugno 2017

NELLA PIOGGIA


Ti domandi cosa c'è da coprirsi, perché scappano tutti dalla spiaggia.
Sono solo due gocce di pioggia.

All'improvviso un acquazzone estivo mette fine ai giochi.

Tuoni e lampi, il grigio roboante delle nuvole che dalle montagne si trascina sino al mare.

Sino a dissoversi sull'orizzonte.

Ripari sotto il lido, prendi una corona con lime, e le patatine abbinate al pepe rosa.

Sgranocchi distratta mentre fingi di occuparti in una conversazione che non ti interessa.

Vorresti essere altrove, mentre sei lì.

O quanto meno da sola.

Perché lo sei, sola, e come spesso accade lo sei in mezzo alla gente.

Osservi un gruppo di ragazzi seduti a un tavolino più in là.

Ragazzi e ragazze molto carini, concentrati sui propri cellulari

Ti domandi perché non si guardino negli occhi.

Perché non si guardino intorno.

Perché sprechino, in un posto da dio, con una bella compagnia, il proprio tempo a guardare un fottuto schermino di cellulare.

Ti ricordi che tu, in buona compagnia, il cellulare te lo scordi, perché non ti frega nulla di astrarti dalle cose.

Perché ti ci tuffi, nelle cose.

Ti domandi cosa ci fai lì, in mezzo a muscoli e tatuaggi, a micro bikini, a capelli tagliati con precisione millimetrica e ali di gabbiano che spiccano quasi il volo su dei visi che hanno perso in anticipo la freschezza della gioventù.

Ti domandi se esista un angolo di mondo in cui sia possibile non sentirsi così soli e ti ricordi che si, c'è., e non è un luogo.

Un piccolissimo angolo di mondo che non è qui e non sembra essere alla portata di questa vita.

È ora di rientrare, e dovresti seguire le regole imposte dal luogo.

Scegli la via difficile, quella che non conosci e non hai mai percorso, per affacciarti da vicino sul rosa dorato del tramonto che spunta sotto la coltre impenetrabile di nuvole grigie.

E la via difficile, sebbene impervia, nonostante piova, è l'unica che valga la pena percorrere per dare un senso a una giornata che, altrimenti, sarebbe uguale a tante altre.