sabato 5 agosto 2017

GNOCCHI AL POMODORO


"Non mangio a pranzo, oggi. Non mi sento bene. Ho un po' di nausea. E devo lavorare, non voglio interrompermi per mangiare", mi dice, con la faccia seria.

Gli ho risposto che scendevo a fare delle commissioni e che poi tornavo e cucinavo qualcosa.

Appena tornata, ho messo l'acqua sul fuoco e ho cominciato a preparare il soffritto con aglio tritato, cipolla rossa, il basilico profumatissimo che coltivo sul balcone, carota.
Ho aggiunto un po' di macinato scelto che ho comprato per fare il sugo per la lasagna di domani e ho aggiunto il sale, facendo rosolare un po'.
Ho versato la salsa di pomodoro, allungandola con un po' d'acqua.
Ho buttato un pacco di gnocchi di patate nell'acqua e ho graziosamente apparecchiato la tavola per due, nel minuto e mezzo che cuocevano, ripassandoli poi nella padella con il condimento per una manciata di minuti.

L'ho chiamato per dirgli che era pronto e si è incazzato, perché mi aveva detto che non voleva mangiare, che aveva la nausea, e il lavoro e bla bla bla.
Ha visto gli gnocchi nel piatto, entrando in cucina, e ha detto "vabbè, ne assaggio solo uno, ma non li voglio, ti avevo detto che non avrei mangiato".

Ha sollevato il primo gnocco dal piatto bianco e l'ha portato alla bocca, cambiando improvvisamente faccia.
È stato un "mmm" ad ogni boccone.
"Sono davvero buoni... Non ho mai mangiato nulla di simile. Sei davvero una cuoca eccelsa", mi ha detto.

Da oggi, ho scalzato la madre e ogni ex ed ogni ristorante nel quale è stato, guadagnando il primo posto tra i migliori cuochi che abbia mai incontrato nella sua vita.