mercoledì 7 marzo 2018

PERCHÉ HO SORRISO


In breve, sono andata a lavoro, e una persona investita di notevoli poteri mi ha sbranata perché... stavo sorridendo mentre ascoltavo ciò che diceva.

"Lei sta lì con quel sorriso dipinto sulla faccia, ci ha preso tutti per stupidi? Pensa che non capiamo nulla di quello che facciamo? Ci sta prendendo in giro?"

Come ci si difende da persone dotate del potere di distruggerti che ti accusano senza ragione (se non per i fantasmi che affollano le loro teste) di fare cose che non fai, e pregiudicano il tuo lavoro come se non avessi diritto a viverci, di ciò che fai?

Ho risposto estremamente interdetta e seria che non ho mai pensato né detto nulla del genere, che non mi permetterei mai.

Sono cosciente del fatto che ciò per cui ho lavorato e mi serve per vivere mi sarà di nuovo tolto, come altre volte é accaduto.

Stavolta perché ho sorriso, ma sarebbe bastato qualunque altro pretesto.

Sono uscita da lavoro e ho preso l'auto, attenta a non finire con le ruote nelle enormi buche di cui é tappezzato il manto stradale.

Rientrata nel mio paese, sono dovuta passare nei pressi del centro storico per una piccola commissione.

La desolazione intorno mi ha ulteriormente avvilita.
Molti negozi hanno chiuso, le case per buona parte sono disabitate, per strada nemmeno una persona, eccetto me e le mie borse.
La situazione negli ultimi anni é precipitata oltre ogni aspettativa.

Sulla strada di casa, mi sono fermata da un vivaio a comprare delle piante aromatiche per il balcone.
Ho chiacchierato un po' con la proprietaria, che con estremo garbo mi ha consigliato come prendermi cura del verde di casa in questo periodo.
Abbiamo discusso di come il paese si sia svuotato, di come attività artigianali di tutto rispetto abbiano chiuso, del problema culturale locale che mina irrimediabilmente ogni speranza di rinascita.

Le mie sorti, al momento, sono legate ad un'attesa che nel giro di poco dovrà sciogliersi.

É un periodo di transizione, ed é doloroso.

Guardo al mio lavoro, e penso che é bello ciò che faccio e come lo faccio, perché l'ho scelto, ma poi mi scontro con il marcio, vengo sopraffatta e prevaricata da gente che non vale niente, e mi ricordo del perché ho impegnato gli ultimi mesi a cercare di guadagnare la possibilità di un cambiamento radicale.

E adesso lo attendo, con ansia e preoccupazione, e sentimenti non esattamente del tutto positivi.

Sono stati mesi difficili e ne sento il carico.

Anche se questa é l'ultima fase del percorso, é quella forse più logorante.

2 commenti:

sara-sky ha detto...

è sicuramente la fase più logorante, perché il pensiero cerca di correre lì costantemente e bisogna tenere a bada i pensieri.
Ma ne uscirai, tutta intera e vincente.
Ti abbraccio forte

.come.fossi.acqua. ha detto...


Sara... Devo ritrovare un po' di positività...