giovedì 12 aprile 2018

PEDALANDO TRA I VIGNETI


Il tempo, fuori dalla finestra, é terribile, il cielo una distesa di nuvoloni grigi.

Scendo le scale di legno che scricchiolano, l'odore di legna che brucia nelle narici, e arrivo nella sala da pranzo, dove trovo il proprietario della struttura.

La sera prima ci ha offerto il delizioso vino di sua produzione, offrendosi pure di prestarmi la bici della moglie per fare un giro nei dintorni.

Non é mancato alla parola.

Ha controllato il meteo per l'uscita, e mi ha dato questa biciclettina ed un caschetto da indossare (talmente leggero che la sua utilità non mi pare coniugarsi esattamente con l'obbligatorietà imposta per legge).

Ho pedalato per circa 16 km tra distese verdi e vigneti a perdita d'occhio, con il timore costante di essere sorpresa all'improvviso dalla pioggia e di dover tornare indietro prima di arrivare a destinazione.

Il vento, sulla strada, mi é sembrato opporre meno resistenza.
Mi é sembrato non contenere più la violenza delle avversità della vita, e mi é sembrato di opporvi meno resistenza anche io.

Sono arrivata alla cattedrale, e mi sono affacciata sullo scorcio medievale alle sue spalle.

Per affrontare il viaggio di ritorno, ho comprato un dolcino in panetteria.
Un signore anziano mi ha dato a parlare ("ah, italiana!"), ché un mondo intero ha da dire sul nostro paese, ma gli italiani fanno sempre simpatia.

Oggi dovrei spostarmi a piedi, nel paesino a due passi da qui, dove forse c'è un piccolo mercato dell'antiquariato, una panetteria, e altre distese di vigneti.

Forse piove.

E in fondo, che importa.



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